Dove mi porta la Biotecnologia medica

Dalla Sicilia all’Olanda: è la storia di Mauro Locati, amministratore di Paleo-Nerd e Jurassic Park Italia

Per chi frequentava il forum di Jurassic Park Italia, Mauro “Raptor86” Locati era uno dei punti di riferimento dello staff. Lui, come tanti altri, ha deciso di incanalare la sua passione verso lo studio di una materia scientifica e, come tanti altri, ha deciso di andare all’estero per integrare il proprio bagaglio culturale. Le circostanze lo hanno portato ad Amsterdam, in Olanda, un ambiente in fermento e a quanto pare ospitale. Mauro, da Jurassic Park alla Biotecnologia medica il passo è stato breve e diretto, o è stato il frutto di altre considerazioni?

A 18 anni la scelta del proprio percorso formativo è molto difficile e spesso ci si affida a sensazioni e consigli esterni; anche nel mio caso è stato cosi. Dopo il liceo, infatti, la mia idea era quella di iscrivermi ad un facoltà scientifica che permettesse di approfondire  le mie passioni, soprattutto quella dello studio della vita preistorica: le mie opzioni erano Scienze Naturali o Biologia Evoluzionistica. Ma già allora gli sbocchi professionali sembravano davvero pochi per questi corsi di laurea, cosicché, anche in seguito ai consigli di professori e parenti, scelsi Biotecnologie, perché tutti sembravano credere che quello fosse il settore scientifico del futuro e in fin dei conti non era lontano da ciò che mi sarebbe piaciuto studiare.

Ti consideri soddisfatto della tua scelta? Cosa ti ha portato ad andare in Olanda per il dottorato? Avevi alternative, o l’Olanda si è rivelata l’unica scelta praticabile?

Ho scelto l’Olanda per le ottime condizioni lavorative che l’università offre ai dottorandi. Il PhD dura quattro anni e l’ottimo stipendio ti permette di concentrarti solo sulla ricerca senza troppi problemi. Inoltre qua tutti parlano inglese, grazie all’ambiente accademico dal respiro internazionale, e non è necessario imparare l’olandese, anche per la vita di tutti i giorni. Certo, è comunque un percorso molto difficile perché ci si aspetta tanto, ma alla fine ritengo ci siano anche molte soddisfazioni.

PaleoNerd01

Purtroppo in Italia, a sentire i miei colleghi,  la situazione è molto diversa e ho sentito di molti ragazzi che, dopo il dottorato, si sono iscritti a corsi di laurea che offrivano più possibilità di lavoro.

A proposito del tuo dottorato di ricerca, di cosa ti stai occupando in questo momento? Quale tecnologie stai utilizzando in laboratorio?

Diciamo che ho abbandonato un po’ le Biotecnologie e sono passato ad uno studio più orientato alla Biologia molecolare. In particolare lo scopo del mio dottorato sarà quello di svelare i segreti del cosiddetto “RNA materno”, ovvero quel pacchetto di informazioni che la madre trasmette nell’uovo, che guideranno le prime fasi dello sviluppo del futuro embrione. Per la maggior parte mi avvarrò di sequenziatori di ultima generazione, come l’Ion Proton (quello che si vede nei vari video del Jurassic World) e del MinION, un sequenziatore rivoluzionario delle dimensioni di uno smartphone.

La tua Sicilia, e Palermo nello specifico, non si salva da critiche ed osservazioni negative. Cosa pensi della tua terra natia, e com’è cambiata la tua opinione di essa dopo il trasferimento ad Amsterdam? Hai un messaggio per tutti i giovani italiani che come te hanno dovuto fare il gran passo di andare all’estero?

Nonostante ami la mia terra devo ammettere che la mia opinione su di essa è peggiorata dopo avere vissuto per oltre due anni nei Paese Bassi. Mentre prima c’erano cose che nel quotidiano non notavo, come la sporcizia nelle strade o l’inefficienza dei servizi, adesso non posso fare a meno di rimanerne infastidito ogni qual volta torno a Palermo e purtroppo alla fine finisco per confrontare tutto con Amsterdam.

Ai ragazzi che vogliono fare il grande passo consiglio di non andare allo sbaraglio. Cercate di trovare un lavoro o un aggancio prima di partire e soprattutto imparate l’inglese!

Non molto tempo fa, nel Regno Unito, c’è stata una polemica sulle orde di italiani immigrati che “minaccerebbero” l’occupazione inglese. Recentemente, è uscito un articolo su alcuni italiani che sono stati quasi ridotti in schiavitù in Australia. Perché la gente va via da questo paese, secondo te, e perché non sempre l’italiano gode di una buona reputazione? Cosa pensano gli olandesi degli italiani, e come hai provato sulla tua stessa pelle alcuni degli stereotipi caratteristici del nostro paese?

Sul perché i giovani italiani vadano via dal paese penso che la risposta sia nella totale inadeguatezza del mondo del lavoro. Le statistiche parlano chiaro, il lavoro manca (soprattutto al Sud) e quando c’è offre pessime retribuzioni. Date queste condizioni è quasi impossibile iniziare una vita indipendente e persino pensare di mettere su famiglia.

Per quanto riguarda gli stereotipi, anche qui in Olanda ce ne sono riguardo a noi Italiani. Spesso siamo visti come fannulloni o come furboni che vogliono campare a spese del prossimo. Ma per quanto mi riguarda non ho avuto mai di questi problemi a parte qualche innocente domanda sulla mafia e qualche battuta spiritosa su Berlusconi!

Dato che la Biotecnologia medica non è proprio una delle materie più comuni, ti dispiace dirci in cosa consiste? Qual è il bagaglio culturale necessario per affrontare questo indirizzo, e quali prospettive garantisce?

La Biotecnologia è quella branca scientifica che cerca di utilizzare esseri viventi per realizzare un qualcosa di utile per la società. Un esempio molto semplice è quello della birra, per la cui produzione si utilizzano dei piccoli organismi noti come Saccharomyces, ovvero quello che molti conoscono come lievito! In particolare nella Biotecnologia medica si cerca di sviluppare sistemi che possano servire in campo medico come quello diagnostico e terapeutico.

Offre ottimi sbocchi lavorativi sia in ambito aziendale che in ambito della ricerca, anche se in Italia è molto difficile…

La tua passione per la Paleontologia è stata utile nel corso degli anni di studio, o almeno costituisce una parte di te che non puoi separare dal resto?

Non posso dire che sia stata utilissima nella esperienza universitaria, ma a volte mi ha aiutato a motivarmi nello studio quando, per esempio, in certe materie trovavo qualcosa che poteva aiutarmi a comprendere meglio il mondo della Paleontologia e Geologia.

Durante i tuoi studi, sono mai capitati i momenti in cui la tua mente è stata invasa da mille dubbi e incertezze che ti hanno quasi spinto ad abbandonare? E viceversa, in quali occasioni hai capito di aver fatto la scelta giusta?

Ci sono stati momenti di sconforto, soprattutto nei periodi più ricchi di esami e test, ma non mi sono mai pentito della mia scelta. Nonostante dopo la laurea magistrale abbia faticato a trovare lavoro, non ho mai avuto ripensamenti sull’indirizzo intrapreso perché sono riuscito a studiare quello che davvero mi piaceva.

Com’è nata l’idea di Paleo-Nerd? C’è qualche nesso col tuo indirizzo universitario? Il legame con Jurassic Park è evidente…

L’idea di aprire uno spazio tutto mio dove poter parlare liberamente del mondo del collezionismo di giocattoli e modellini di animali preistorici mi era sempre frullata nella testa, sin dai tempi di Jurassic Park Italia. Prima di Paleo-Nerd scrivevo delle piccole recensioni per Dinoshop, un webstore adesso defunto, e quando questa collaborazione finì decisi che era arrivato il momento di ritagliarmi il mio spazio sul web e di scrivere a ruota libera!

Tra pochi giorni uscirà Jurassic World, quarto film della serie ispirata alle opere di Michael Crichton. Che aspettative hai? Pensi di dedicare un articolo di Paleo-Nerd al nuovo film?

Ero molto dubbioso anni fa quando la possibilità di un quarto film della saga sembrava farsi sempre più concreta: quale altra storia si poteva raccontare su Jurassic Park? In seguito, le prime rivelazioni che indicavano la presenza di dinosauri ibridi e Raptor domati mi facevano temere il peggio.

Ed invece, anche grazie al continuo approfondimento dovuto al mio lavoro per Jurassic Park Italia devo ammettere che il progetto di Colin Trevorrow mi ha piano piano conquistato: dai vari trailer e clip traspare un amore viscerale per questa saga da parte delle persone coinvolte e, soprattutto, si intravedono le idee di Michael Crichton. Insomma anche l’idea della creazione dell’Indominus rex sembra giustamente motivata all’interno delle dinamiche del film. Ma staremo a vedere!

E ovviamente posso già anticipare ai miei lettori che scriverò qualcosa al riguardo su Paleo-Nerd!

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Pensi che il nuovo film darà un forte impulso alla Paleontologia, o rischia di rimanere un evento di nicchia destinato a far sprofondare questa affascinante materia nel dimenticatoio?

Direi che è facile presumere che Jurassic World avrà un successo planetario che farà avvicinare moltissime persone al mondo della Paleontologia, soprattutto i giovanissimi, un po’ come fu in occasione del primo film. Anche se quelli sullo schermo saranno più mostri cinematografici che veri e propri dinosauri sono sicuro che molti, in seguito alla visione del film, vorranno approfondire e conoscere di più su questi magnifici animali. Penso quindi che Jurassic World rappresenti più una risorsa per la paleontologia che una minaccia. Ecco perché non capisco il boicottaggio al film che sembra suggerire una parte della comunità paleontologica internazionale… chissà, magari qualcuno dei bambini che l’11 giugno saranno al cinema potrebbe in futuro iscriversi ad una facoltà scientifica!

Detto questo, e considerato il fatto che in Italia la cultura scientifica lascia molto a desiderare, tu vedi un trend positivo per la Scienza in Italia?

Purtroppo, da quello che ho potuto sentire e osservare, ho paura che l’Italia stia diventando sempre più un paese “anti-scientifico”: l’appoggio popolare a Stamina e le campagne contro la sperimentazione animale sono due esempi che dimostrano come il nostro paese sia carente di cultura scientifica. Ed i continui tagli alla ricerca e all’istruzione non aiutano di certo in tal senso.

Grazie per le risposte e per la tua disponibilità, Mauro. Buona fortuna!

Grazie mille!

Francesco D’Amico

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