Parlate di turismo in Calabria? Che coraggio!

Leggi questo articolo su LameziaWeb e su Lameziainstrada. Un comunicato stampa basato su questo articolo è uscito su: il Lametino, Lameziainforma, Scirocco News, Web Oggi.

Questo articolo è stato discusso all’inizio della rassegna stampa di Lameziainstrada del 28 settembre 2013 ed è uscito, il 23 novembre 2013, sul mensile il Lametino (n. 203).

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Grazie anche al giornalista Rodolfo Bava, che ha condiviso l’articolo, reputandolo interessante.

Nota del 25/06/2020:
L’articolo è tornato nuovamente popolare dopo la polemica che ha riguardato la nota compagnia inglese low cost easyJet e alcune informazioni da essa fornite in merito alla Calabria. In merito a ciò, si ricorda che la tematica affrontata in questo articolo riguarda alcune problematiche radicate nel turismo calabrese che esulano completamente dalle esternazioni dei rappresentanti della compagnia inglese. Questo articolo non è pertanto in accordo con chi denigra la Calabria, ma invita a un po’ di sana autocritica nei confronti di chi vuole fare turismo in Calabria “per inerzia” e senza grandi investimenti infrastrutturali, molti dei quali sarebbero compito del governo nazionale.

Nota del 3/10/2013:
Questo è un articolo forte e ne sono cosciente dal momento in cui ho pensato di scriverlo. Non mi aspettavo tutto questo “successo”, se così si può definire, perché quando si parla del fallimento del turismo nella mia regione martoriata da mille e uno problemi, quella parola è un po’ fuori luogo. Ho constatato che la critica principale rivolta a me e a questo articolo di denuncia riguarda essenzialmente l’anonimato: vi faccio notare che l’articolo è firmato e la mia firma la trovate alla fine, in basso a destra. Anonimo, o meglio anonima perché si tratta di una lei, è O.I., product manager che ha deciso di raccontarmi la sua esperienza.

Detto questo, vi auguro una buona lettura.

Le rivelazioni shock del product manager di un importante tour operator americano.

Fonte: Unito.it.

Ma che bella questa Calabria, la terra del Sole e dell’Amore, la terra dei Valori, la terra dell’Ospitalità di origini greche, la terra della cultura e del turismo. La stagione turistica è bell’e finita, ora è giunto il tempo delle critiche. Introduciamo un personaggio, O.I., che per sua esplicita richiesta rimarrà nell’anonimato. O.I. lavora come product manager per un tour operator americano specializzato nel turismo dagli USA all’Italia. O.I. e la sua compagnia, ogni anno, portano migliaia e migliaia di turisti americani nelle regioni più gettonate come la Toscana, il Veneto, il Lazio, la Campania e la Sicilia, senza dimenticare la Puglia. Noi, che viviamo nella “terra del Sole e dell’Amore”, ci chiediamo: perché non in Calabria che ha le sue bellezze? Sicuramente il motivo non può essere la criminalità organizzata, perché delle regioni sopra citate nessuna può essere considerata “mafia-free”. Il Meridione non convince gli americani perché “arretrato”? Questa spiegazione non sta in piedi, perché Campania, Puglia e Sicilia sono anch’esse regioni meridionali e godono di flussi turistici non indifferenti. Optiamo allora per un banale “non ci hanno ancora pensato”? Neanche questa è una scusa valida, perché O.I. è di origini calabresi e se investe in Campania e Sicilia dovrebbe investire, a rigor di logica, anche in quella che potremmo considerare la “sua” regione. Aspettate un attimo, forse ci hanno provato ma non ci sono riusciti? Se così fosse, perché?

In esclusiva, O.I. ci racconta la dura realtà sul turismo in Calabria, la realtà che noi non conosciamo o che facciamo finta di non conoscere, alla faccia di quello che voi pensate sulla terra dell’Ospitalità, dell’Amore e dei Valori. La traduzione in lingua italiana è a cura dell’autore dell’articolo.

“In Calabria non c’è poi così tanto turismo e uno dei motivi principali è la mancanza di pubblicizzazione. Ho cinque anni di esperienza collaborativa con le varie branche del governo italiano che si occupano di turismo, e posso dire che la Calabria è stata una delle poche regioni a non inviare alcun tipo di materiale dimostrativo e non ha mai partecipato ai workshop turistici. Solo con l’educazione e la pubblicità si porta il turismo in una determinata area. Al momento gli unici americani che vanno in Calabria sono quelli con radici; i loro nonni o i loro bisnonni sono nati lì.

Secondo me, anche i pregiudizi sulla mafia spiegano il poco turismo. Gli americani hanno paura di venire in Calabria, pensano che una volta arrivati in questa regione potrebbero essere attaccati, derubati o uccisi dai mafiosi. La Sicilia ha anch’essa problemi relativi alla mafia, ma lì il turismo va a gonfie vele. Perché? Perché la regione siciliana forma le persone, rassicurandole. Loro vengono negli Stati Uniti e fanno vedere video, immagini, etc., raccontano storie che attirano l’interesse degli americani facendo venire la voglia di visitare quella terra. Gli americani conoscono i nomi delle città siciliane… ma non quelli delle città calabresi. Lavoro ancora in quel settore e quando parlo con potenziali clienti, solo il 5% di loro chiede della Calabria – ma solo perché vogliono vedere la terra dei loro antenati.

Ho provato ad organizzare un tour comprendente la Calabria ma, a causa dei troppi ostacoli, ho dovuto lasciare stare. La mia compagnia si occupa di turismo da più di 50 anni e abbiamo accordi commerciali con centinaia di hotel in tutto il mondo… ovviamente, quelli calabresi sono stati gli unici in assoluto a richiedere un anticipo dei pagamenti 60 giorni prima dell’arrivo dei clienti. La Calabria ha tanto da offrire ma, purtroppo, se non hai parte della tua famiglia lì, e se la famiglia non ti porta a visitarla, non lo saprai mai.”

Non so se vi rendete conto: nonostante la garanzia offerta da un colosso turistico come quello di O.I., gli “ospitali” hotel calabresi pretendono pagamenti con due mesi di anticipo, scoraggiando gli investimenti. Gli americani vanno in Sicilia e non in Calabria perché hanno paura della mafia. La regione Calabria (intesa sia come istituzione che come insieme dei residenti) non fa assolutamente nulla per incentivare il turismo dagli USA e, presumibilmente, da altre parti del mondo. Questa è la realtà: è inutile campare di illusioni e ostentare chissà quali risultati nel settore del turismo. Qualche aneddoto potrei raccontarlo anch’io: potrei descrivere le facce di alcuni turisti disorientati, nella terra dell’Ospitalità, di fronte alla mancanza vergognosa di collegamenti ed infrastrutture necessarie per collegare comodamente un qualsiasi punto A ad un punto B, per non parlare della scarsa conoscenza della lingua inglese da parte della popolazione locale. In fondo l’ospitalità e il calore calabresi si sentono solo tra parenti e amici: i turisti sono esclusi, come si fa ad essere ospitali con una persona che parla una lingua incomprensibile? Potrei descrivere la reazione di un mio insegnante americano, all’inizio del mio periodo di studio negli USA, quando ha saputo di avere uno studente proveniente dalla Calabria. Potrei riportare l’esempio di un noto ristorante in una nota località turistica calabrese affacciata sul mare, dove su 10 camerieri, 11 erano “tamarri” e per i loro modi di dire e di fare hanno lasciato molti clienti, me incluso, a bocca aperta. Potrei citare il cameriere Mister Esprit de Finesse di una nota gelateria che, facendo cenno ad un suo collega invitandolo a preparare il conto per un gruppo di nordeuropei, disse la frase memorabile “mina ca su turisti!” (“vacci forte, sono turisti”). Chissà se alla fine hanno rilasciato anche lo scontrino fiscale. Stavo per scrivere qualcosa sul turismo LGBT (Lesbian Gay Bisex Trans, alias “ciò che i calabresi odiano”), una miniera d’oro per tante località turistiche nel mondo e una possibilità di sviluppo per la Calabria, terra dell’Amore, ma è meglio lasciare stare. Potrei parlare di chi da questa regione se ne va e non lo fa solo per la disoccupazione: arriva a determinate conclusioni e decide che il suo futuro è altrove. Potrei ricordarvi che, nonostante la presenza nella flotta Alitalia di un aereo con livrea speciale battezzato “Tropea” (che porta il marchio “Calabria” in tutto il mondo), nessuno ne approfitta per renderlo motivo d’orgoglio per i calabresi e/o organizzare voli speciali sulle nostre coste. Potrei dirvi tante, tante cose.

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Il 2013 negli USA è l’anno della cultura italiana. Fonte: National Italian American Foundation.

Anzi, potrei andare oltre gli aneddoti e dire come la penso. Il turismo, in questa benedetta/maledetta Calabria, c’è quasi per sbaglio. La terra, in senso prettamente paesaggistico, è in qualche modo “idonea”, ma la popolazione, le infrastrutture, le istituzioni ed i collegamenti non lo sono affatto. Abbiamo la fortuna di vivere in un’area con un clima estivo invidiabile, abbiamo la fortuna di avere patrimoni storici e culturali tali da garantire un flusso turistico tutto l’anno, ma non sappiamo sfruttare ciò che abbiamo. Parliamo di turismo annoverandolo tra le fonti di guadagno, tra le possibilità di sviluppo, tra i motivi d’orgoglio dell’essere e sentirsi calabrese, ma con quale coraggio? Siamo indietro rispetto alle altre regioni del Sud, non ci sono luci alla fine del tunnel per noi e la colpa non è del Nord o dei “politici ladroni”, ma vostra. I nostri aeroporti, strutturalmente parlando e in termini di traffico, non sono nulla rispetto agli analoghi campani, pugliesi e soprattutto siciliani: la Sicilia (Catania, Palermo, Trapani, ora anche Comiso) mobilita 12 milioni di passeggeri all’anno, Puglia e Campania (Bari e Brindisi per la prima, Napoli per la seconda) quasi 6 milioni ciascuna, noi invece non arriviamo neanche a 3 milioni (Lamezia Terme, Reggio Calabria, Crotone). Questi dati si riferiscono al 2012 e i dati parziali sul 2013 non evidenziano nessun trend in salita per noi.

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Per il biennio 2012-2013, la Calabria è la “Regione d’Onore” della National Italian American Foundation, una fondazione di italoamericani. Qualcuno ne ha approfittato per lanciare il turismo dagli USA alla Calabria? Assolutamente no. Fonte: NIAF.

La situazione è resa ancora più tragica da un paradosso. Affidiamo a compagnie a basso costo il compito di incentivare il turismo in Calabria con milioni e milioni di euro di finanziamenti, e non facciamo nulla per portare qui alcune tra le persone più ricche del globo, quelle che potrebbero comprare case e palazzi interi, quelle che potrebbero investire sul marchio calabrese, dando inizio ad un “effetto domino” inarrestabile di ricchezza e sviluppo totalmente indipendente dalle politiche nazionali (e locali…) che vogliono limitare la crescita della Calabria. No, i turisti americani non ci interessano, i voli diretti Lamezia Terme – New York sono una favola da bar, noi puntiamo sui turisti da bed&breakfast che massimizzano il risparmio. Questo è lo sviluppo che vogliamo!

Francesco D’Amico

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66 risposte a Parlate di turismo in Calabria? Che coraggio!

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  2. Andrea ha detto:

    La Calabria ha tanti luoghi da valorizzare sia in campo ambientale che storico-culturale. Rispetto all’articolo del 2013, ho notato negli ultimi anni sia un miglioramento in molti imprenditori nel modo di rapportarsi al turismo che nell’arredo urbano. Il più grande limite restano le infrastrutture lente e la disattenzione in termini di offerte e “appeal”. Il turismo andrebbe destagionalizzato e diversificato, sia in termini di target (esempio turismo culturale) che in termini geografici, riguardando anche le aree interne.

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  4. Floriano ha detto:

    Ryanair serve eccome! In Puglia emiliano aveva intenzione di bloccare i finanziamenti a Ryanair e c’è stata una rivolta popolare per mantenerli (notizie di gennaio 2016)

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  7. Antonio Mirko ha detto:

    Turismo USA-Calabria? Mi trovi in pieno accordo caro Francesco D’Amico. Servirebbe, ma siamo ancora lontani. L’analisi sviluppata in questo articolo, infatti, non mi meraviglia. Viaggiare “in”,”dalla” e “per” la Calabria non è un semplice “viaggio”, ma un pellegrinaggio o peggio ancora una missione. Le infrastrutture sono pessime, mal gestite e con una manutenzione assente.

    Sono forti le mie palpitazioni, poi, quando penso al problema della burocrazia imperante di questa regione (che io comunque amo e nella quale vivo). Chi vuole comprendere cosa sia davvero la stessa, può leggere un libro bellissimo di Ludwig von Mises, economista e scienziato sociale, che spiega tutti gli effetti perversi ai quali possiamo andare incontro per colpa di questa condizione di operatività limitata. Come si chiama questo libro? Semplice “burocrazia”. Insomma il tempo è l’ironia di questa condizione: le cose non cambiano e manca un’educazione al turismo.
    Non posso entrare in merito al discorso dell’anticipo di almeno due mesi prima ma, se fosse reale e un modello ampiamente diffuso, sarebbe un’altra assurdità.
    Cosa resta dunque? Solo la pubblicità. É la nostra salvezza, pensiamoci! Henry Ford, che per anni ho studiato nelle aule universitarie, diceva: “Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo”. Ha senso fermare un orologio?

  8. Alex ha detto:

    Ma con tutto il rispetto parlando io sono di torino i miei sono calabresi il sud l’ho visto un pò diciamo e posso affermare che l’unica regione a cui la calabria debba prendere esempio è la vicina puglia (penisola come la calbria) e non le altre due vicine campania e sicilia. Intendiamoci la sicilia è una regione bellissima con delle bellezze artistiche e naturali invidiate in tutto il mondo ma questa regione un pò decantata dai media e dalla tv come modello di regione ha non pochi problemi. Dite che funziona tutto il turismo e che è tutto ordinato allora a cefalù l’immondizia per strada chi c’è l’ha messa? Vi garantisco che ne ho trovata un sacco.

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  10. Roberto ha detto:

    Il calabrese non è consapevole della reale bellezza della sua terra e non solo, in genere non ha proprio l’amore per la Calabria, eccetto i pochissimi che iniziano finalmente a capire. Da questo nasce una sorta di senso di inferiorità, apatia e immobilismo strutturale con tutti gli annessi e i connessi che l’articolo descrive benissimo. Un’ organizzazione strutturale è lontana anni luce dalla nostra concezione, ma ripeto, tutto non può partire se non da un ritorno all’amore per la propria regione e per la comprensione reale delle potenzialità che questa terra comunque ha. Così può succedere che il Sunday Times londinese decreta Tropea la più bella spiaggia europea, ma il paradosso calabrese è che a Tropea non lo sanno, come non sanno che Creative Fun (sito internazionale) la designa seconda più bella al mondo e, ancora, per gli utenti di Trip Advisor nel 2011 è la 5° al mondo, prima in Italia. Tropea paradosso della Calabria, perla quasi anonima, poco curata, poco promozionata, amata solo perché ha inevitabilmente ammaliato chi l’ha conosciuta quasi per sbaglio. Il sottile senso di rabbia dei turisti è paradossalmente un sentimento d’amore immenso per questi paradisi, abbandonati alla giornata e al tira a campare, un sentimento di amore e rabbia, proprio quello che manca a molti di noi calabresi che ancora non riescono a capire quello che hanno già davanti. E anche io stesso, che adesso ho chiara questa visione, ho imparato ad amare la mia terra grazie alle decine di turisti proveniente da terre lontane che ho incontrato nel corso degli anni. In ultimo però voglio anche far rilevare un aspetto che già qualcuno nei commenti ha fatto intelligentemente notare: il confronto con la Sicilia è davvero difficile, anche in relazione al fatto che la Sicilia, tra le altre cose, è molto “portata” a livello nazionale, in tv non si parla altro che di Sicilia in tutte le salse; al contrario la Calabria è argomentata solo ed esclusivamente nelle sue forme stereotipe negative che ormai sono entrate purtroppo nella cognizione di tutti o quasi. A questo punto c’è da dire che solo una presa di coscienza vera può risollevare le sorti di questa terra, iniziando a capire che l’erba del vicino non è sempre più verde, o se lo è, è perché noi non abbiamo mai curato la nostra.
    Roberto S.

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  14. Gastone Losio ha detto:

    Per quella che è la mia esperienza/sensibilità sono i calabresi la miglior risorsa della Calabria. In Calabria esiste quella qualità della vita (parlo in genere ovviamente, come media diciamo, che fa ambiente) che ne fa un’area di “alta pressione”, ancora, della qualità della vita appunto. .
    Fate attenzione ad incrementare compulsivamente il turismo.
    Magari potreste trovare altri filoni d’oro* molto efficaci e veramente “promozionali” del Vostri valori, non solo paesaggistici, con attenzione, prudenza, attenzione ai valori dell’uomo, come l’amicizia, la fratellanza, la serenità dell’approccio alla vita, che risolvono davvero i problemi veri della vita. Il turismo è mercenario, i vostri valori, fortunatamente no, ma potrebbero aiutare molto anche voi e anche migliorare ancora le vostre “prestazioni” in futuro.
    ___
    *Strutture dinamiche per la terza età e/o per il recupero delle malattie della mente, che sono il tarlo del continente, soprattutto nei paesi/regioni cosiddetti, super organizzati e/o socialmente felici. ecc.
    La mia è solo una semplice, umilissima opinione, ma sincera.
    In altri termini ho una certa idea di quello che ho scritto.
    Grazie

    PS Questo “ritardo” turistico può essere la vostra “fortuna”. Non sarebbe il primo caso nella vita e nella storia. Anzi!

    • Rosetta Rosati ha detto:

      Condivido pienamente che questo “ritardo” turistico può evolversi in qualcosa di positivo, speciale che possa far scuola. Ma bisognerebbe mandar via governatore di regione, provincia, ecc. se non hanno progetti precisi per lo sviluppo futuro. Ecco, tutti i calabresi dovrebbero esigere la crescita e il turismo della regione, salvaguardando le proprie caratteristiche e specialità! Purtroppo qui, le colpe sono politiche ma anche dei cittadini che si sono rassegnate ad essere classificate fanalino di coda.

  15. Fabio Badolato ha detto:

    Ciao Gianluca, aggiungimi pure su fb. Intanto riporto qui il link del corso organizzato dall’associazione welikesila: http://www.associazionewelike.com/tecniche-di-marketing-e-vendita-turistica/

  16. Alessandro ha detto:

    Vivo a Copanello da quando sono nato , una località un tempo molto conosciuta che si affaccia nel golfo di Squillace , ho 31anni e quando ero più piccolo ricordo la folla di gente ,soprattutto di stranieri , che si godeva il nostro sole e il nostro mare . Allo stesso modo ricordo i fine settimana trascorsi nell Albergo delle Fate in Sila ,, dove si chiamava almeno un paio di giorni prima per essere sicuri di trovare posto. Potrei continuare con una lista molto lunga di location meravigliose abbandonati a se stesse, ma cito quelle a me più care .
    allora mi chiedo cosa può essere cambiato così tanto e solo in peggio ? davvero siamo così ignoranti da non vedere le grandissime potenzialità della nostra terra meravigliosa ?? Credo che questo sia il vero problema solo in parte . È vero ,da noi ci sono mille difficoltà per iniziare un qualsiasi progetto ,ma fino a quando saremo abbandonati dai politici e da chi decide davvero non ci sarà mai speranza di riuscire a essere il centro del mediterraneo ,, sopratutto se non si trova un molo attrezzato in tutto lo ionio… Sono un appassionato sub e conosco veri e propri angoli di paradiso ,ma purtroppo non esiste una barca per poterci portare i turisti .
    scio da molti anni , sento parlare da quando sono nato del magnifico progetto che sarebbe unire tutti i piccoli comprensori per creare un unica splendida località per le vacanze invernali ,, e nulla viene fatto. Abbiamo posti unici al mondo , dalla Sila ci sono spezzoni di panorama da i quali è possibile ammirare sia il Tirreno che lo Ionio ,,ma di cosa stiamo parlando ,, io credo che se ci fosse un reale aiuto dal governo , dall Europa e dai pessimi politici che votiamo in cambio di un favore , i giovani calabresi sarebbero pronti a mettersi in gioco , a imparare sto benedetto inglese, e a vivere di turismo tutto l anno , mettendo da parte “i ciangimenti”, e ritornando a essere la terra dell ospitalità e dell amore .
    D.O.C. : di origine calabrese ..

    • Fabio Badolato ha detto:

      Bravo Alessandro, hai centrato grossa parte del problema, ossia la natura politica. Paghiamo innanzitutto un caro prezzo per il fatto che la politica in maniera di turismo è stata per troppo tempo demandata alle regioni, con tutto quello che questo ha comportato soprattutto dal punto di vista del marketing. In italia se sommiamo quello che spende ogni regione per la promozione è di gran lunga superiore a quello che spendono altre nazioni, ma con un efficienza nettamente superiore. Inoltre il prodotto turistico oggi è un prodotto che ha bisogno del territorio e di attori che fino a poco tempo fa non erano nemmeno considerati (palazzetti, mostre, eventi, sicurezza, vie di comunicazione, servizi al passeggero, servizi di assistenza e informazione, ecc.), e anche qui la componente relativa alla pubblica amministrazione gioca un ruolo fondamentale.

  17. Gianluca ha detto:

    Ciao Fabio, su quest’ultima tua risp sono pienamente d’accordo! Specie qundo dici che bisognafare rete, o squadra come dico io! Quindi torni a me quando dici che bisogna focalizzarsi sulle VERE problematiche! Infatti una volta capiti quali sono i veri problemi, allora li si puo’ e si deve fare squadra per affrontarli e risolverli! Secondo me, l’art di Francesco riporta chiaramente molti tra i piu’ importanti nodi da sciogliere per iniziare a provare ad invertire tendenza! Focalizziamo l’attenzione sui vari punti riportati nell’art. e vediamo cosa si riesce a fare, dico io! Volentieri mi farebbe piacere presenziare a CS. Magari fammi avere piu’ info a riguardo , in privato, anchevia fb! Buona giornata G

  18. Gianluca ha detto:

    Ciao Fabio Badolato, ho appena letto la tua risp. Beh! Qui nn si tratta di lamentarsi perche’ incapaci di fare….almeno nel mio caso!!! Anche perche’…poco o assai…nel mio piccolo ho sempre cercato e tutt’ora cerco di offrire una diversa e migliore immagine di questa regione vedi ad es la pagina fb da me gestita ( https://www.facebook.com/pages/Abra-Calabria/371779122879020 ) …cercando, quindi, di far risultare anche qualche pastore valido all’interno del presepe Calabria! Non critico affatto la tua scelta diessere andato via….anzi! Io sono andato via all’eta’ di 18 anni, anche se al momento sono nuovamente in Calabria, nn tanto per scelta, e quindi ti capisco!
    Le critiche o il lamentarsi sono cosa alquanto comune, specie in questa Terra……ma una critica come quella GIUSTAMENTE riportata nell’articolo E’ diversa dalle solite altre! Infatti, non a caso, e’ una critica fatta da gente che nn vive in Calabria, e quindi non assuefatta da questa mentalita’! Qui mancano menti, a quanto pare, in grado di riuscire a fare discorsi come Francesco (che e’ lo stesso preciso identico a quello che io dico da una vita, risultando pero’ “PAZZO” per i “benpensanti calabresi”!) e quindi a trovarne le soluzioni con i fatti! Ad es ti potrei dire che proprio uno dei gruppi di “imprenditori” reggini che tu nomini sopra, mi hanno proposto di lavorare all’interno di una loro struttura lussuosa, prima RC, (a buon intenditore poche parole) per circa 250€ come rimborso spese….per poi eventualmente assumermi a fine prova…di 6 mesi! Non credo ci sia altro da dire a riguardo! Eppure vantano una certa nomea in zona!!! Pensa tu come stiamo messi se questa e’ l’imprenditoria d’elite!!!! Questo non e’ lamentarsi tanto per! Questo e’ rifiutarsi alla classica mentalita’ calabrese che produce solo arretratezza su arretratezza!!!
    Riguardo l’Abbruzzo, conosco abbastanza quella situazione! E’ vero! potrebbero fare di piu! Pero’ noi calabresi nn possiamo permetterci di dire nulla inquanto cmq sono sempre piu’ avanti rispetto a noi! Magari avessimo l’1% della mentalita’ abbruzzese!!!
    Io, con la mia piccola pag fb, sto cercando di mettere in risalto i pastori buoni del presepe! un piccolo tassello nel puzzle della calabria l’ho messo. Porto gente in giro a vedere le bellezze che madre natura ci ha dato! cerco di trovare loro le migliori sistemazioni, ai migliori prezzi col miglior servizio, fin’ora riuscendo sempre a ricevere complimenti (cosa molto importante!). Certo, se avessi i mezzi, anche a me piacerebbe andare in giro per il mondo come ambasciatore di questa Terra. Ma purtroppo questi ruoli spettano a determinati elemeneti ai quali va dato un ruolo e tanti soldini in base a quanti voti hanno portato all’elezioni e non a quanto di turismo e mentalita’ abbiamo maturato in precedenza!!! Quindi, concludo, se gia’ riusciamo a focalizzare l’attenzione sulle GIUSTE critiche, (come scrive Francesco), potremmo essere gia’ mezzi a cavallo! buona giornata Gluca.

    • Fabio Badolato ha detto:

      Ciao Gianluca. Anche io non vivo più in Calabria e sono molto critico quando se ne parla. Non bisogna dimenticare che se da una parte ci sta un intero sistema che rema contro composto da classe politica ed imprenditoriale, ci stanno dall’altra anche delle realtà che cercano di fare il possibile per contrastare questo continuo degrado. Penso al progetto Io Resto In Calabria oppure a Consorzi come ISCA Hotels. Quando parlavo del gruppo Montesano era proprio perchè ho avuto anche io un’esperienza diretta molto simile alla tua. Non c’era bisogno di questo dibattito per capire che in Calabria ci sono però le persone che vogliono fare e che sarebbero in grado di far bene, ma bisogna concentrare le forze in un unico punto per iniziare a smuovere qualcosa. Arturo Salerno e Giovanni Cerminara, due Calabresi come me e te stanno lavorando molto bene con dei progetti formativi e di assistenza alle imprese turistiche a Cosenza e provincia, progetti che non si erano mai visti prima in termini di competenze e professionalità. Il mio invito è quello di fare rete, quello di fare in modo che tutte queste iniziative non rimangano legate esclusivamente ad un area ristretta ma siano bensì un punto di incontro moltiplicatore in grado di generarne sempre di più. Il 23 Novembre prossimo ci sarò anche io a Cosenza e sarebbe un piacere incontrare li sia te sia Francesco.

  19. saverio ha detto:

    salve e buongiorno , ho letto questo articolo e da calabrese un po sono arrabbiato con questo tizio che considera poco le sue origini e la vera cultura della propria terra!! Mi rammarico ma è la verita’, la calabria e gestita male dall’Alto , iniziando dalla politica che che sia in grande e piccolo fanno e badano solo ad altro e non al vero interesse per far sviluppo. Per far turismo bisogna saperlo fare ha ragione anche su questo : ma non può dire che nessuno dei CALABRESI SIA POLIGLOTTA O FURBETTO (MINA CA SU STRANIERI!!!) io con la mia famiglia sono 30anni che facciamo turismo con clienti da parte dell’intero globo e anche Americani senza alcune origini italiane!! siamo al servizio dei clienti e ogni uno di noi parla 2 lingue perfettamente!! e per persone che lavorano con sacrificio e dura digerire alcune parole quindi non facciamo di tutta un erba in fascio!! come si dice dal vecchio proverbio!!!

    salve a tutti e buona giornata

  20. Gino Larosa ha detto:

    Ho letto la lettera del Sig. Francesco, che parla di Turismo in Calabria, criticando molti lati negativi del turismo calabrese. Sig. Francesco, come lei sa, fare turismo non è facile in una Regione come la Calabria, dove manca la mentalità turistica, i trasporti sono carenti, basta pensare che alcuni comprensori a vocazione turistica come la Locride non è collegata con l’aeroporto di Lamezia Terme. Per non parlare dei treni che sono insufficienti e mancano anche i collegamenti con le località turistiche. Non parliamo di strade e di segnaletica, per non parlare di personale non professionale che lavora in strutture alberghiere. Da parecchi anni, purtroppo i politici della Regione Calabria sono convinti che il turismo si fa con spot televisivi, pagine di giornali, spettacoli musicali, feste di piazze, ecc. . Mi auguro che la sua lettera serve da suggerimento e stimoli tutti gli addetti ai lavori del turismo, in particolare i politici e dirigenti della Regione Calabria, in modo tale da risolvere le carenze attuali e programmare, un turismo che possa essere invidiato da tutti.

  21. V. ha detto:

    Condivido totalmente la rabbia e il risentimento che emergono dall’articolo. Purtroppo che ci piaccia o no, è impossibile negare che la bella Calabria (è innegabile che paesaggisticamente sia un assoluto piacere per gli occhi) è un classico esempio di Perla data ai porci.
    Per scelta, da qualche anno, mi rifiuto di nutrire l’animo sciatto dei cittadini calabresi smettendo di foraggiare le loro iniziative (ridicole). Gli esempi sono moltissimi! Ad esempio, avete idea dell’immenso patrimonio archeologico (mio cugino è archeologo e sono informata al punto da potermi esprimere) della nostra Regione? Ma, soprattutto, sapete in che stato versano scavi e reperti? A Cirò Marina, per chi non lo sapesse, c’è il tempio di Apollo Aleo (Il Tempio fu dedicato da Filottete, fondatore dell’antica Krimisa, reduce dalla guerra di Troia, ad Apollo.). In una località come Cirò Marina, poter ammirare simili legami con la storia dovrebbe essere motivo di vanto e, invece, il tempio ci sta ma tenuto malissimo (in mezzo alle erbe infestanti, alla sporcizia e alla CACCA), non custodito e protetto, non segnalato. Fuori dalla Calabria, una cosa simile frutterebbe parecchi soldi! Altro esempio? il Castello di Carlo V a Crotone. Altro luogo che andrebbe valorizzato e, invece, viene lasciato in balia del tempo e dei vandali. Il castello è circondato da sporcizia e rifiuti. E’ possibile visitare un torrione nel sottosuolo ma non c’è nemmeno un misero cartello che spieghi qualcosa: si va giù e si torna su senza capire nulla di cosa si è visto! Simili scempi si vedono in tutta la Regione: Torre Talao (Scalea), Torre Normanna (San Marco Argentano), gli scavi di Piazza Italia (Reggio Calabria), ecc.
    Non pensate che il problema riguardino solo l’ambito culturale. <> Vero, non solo, ma molte delle nostre spiagge battono mille a zero mete molto più famose (ad esempio, Cuba e Messico sono elogiati a dismisura ma non sono paragonabili alla bellezza dei nostri mari, dei nostri fondali e delle nostre spiagge). Però, tutto è gestito nella noncuranza e nella superficialità. Uno dei posti che più mi piace è Scilla: credo sia uno dei paesi più suggestivi d’Italia, con le sue viuzze, le case a picco sul mare, acqua stupenda e vista da far venire i brividi… eppure non rende quanto dovrebbe. Sembra che manchi proprio l’amore da parte dei cittadini e del comune. Tropea? Bellissima con i colori del mare e il sole che accarezza tutto. Ma tutte le volte che ci sono stata non ho potuto fare a meno di notare il pattume galleggiante in acqua (addirittura pannolini!)… stesso discorso per i fondali (pratico diving).
    Un comportamento più appropriato farebbe del bene non solo al turismo, ma anche all’occupazione. Io sono sempre più convinta che, tuttavia, al calabrese medio piaccia piangere e fottere, lamentarsi del politicante di turno, della disoccupazione, ma alla fine dei conti, agli occhi dei turisti italiani e stranieri, apparite soltanto egoistici, arretrati, menefreghisti, accattoni e falliti della peggiore specie.
    In Sicilia il turismo funziona. La Puglia (soprattutto il Salento) è un pullulare di vita (sono per metà salentina e i miei parenti gestiscono un agriturismo e un camping per caravan). Quindi non serve giustificarsi con le paroline magiche “Sud”, “Mafia”, “Disoccupazione”… sono solo scuse.

  22. Rosetta Rosati ha detto:

    Condivido quanto scritto. Sono orgogliosamente calabrese, vivo al Nord ma ho casa in Calabria ed ogni estate vivo personalmente tutte queste cose che non vanno. Adesso quando vado in giro per la Calabria e vedo delle cose assurde, scrivo ai vari sindaci, ma non ho mai avuto risposta alcuna!

  23. Roberto ha detto:

    Condivido la critica, secondo me pacata, rispetto a quello che si vive realmente in Calabria. Io ho lasciato la mia terra e ne sono felice. Un posto privo di crescita, nuove generazioni senza valori, gente che preferisce vivere nell’ozio e nella disoccupazione anzichè cercare di migliorare.

  24. linda monte ha detto:

    Amico, ho letto e condivido gran parte.Ho assistito un giorno ad una scena disgustosa: il panettiere che si rifiuta di vendere il pane a due “forestiere”… non ne abbiamo… Ho lasciato il mio appena pagato e lì non ci ho messo più piede.Piccola cosa lo so bene… ma per dire… Tante e tanto potrei dire soprattutto sul concetto di turismo da parte dei potentati istituzionali… Mi hanno stancato e non li voglio neanche sentire…

  25. Gianluca ha detto:

    Caro Francesco, ho appena letto il tuo articolo con molto piacere e ancor piu’ stupore! Stupore prevalentemente che nasce dal fatto che allora nn sono l’unico “pazzo” a dire certe cose!! Giusto ieri ho compiuto 38 anni, meta’ dei quali trascorsi all’estero sia per studio che per lavoro. Ho puntato molto, come tu GIUSTAMENTE dici, sulla lingua inglese, condicio sine qua non, per poter Lavorare in questo settore, trasferendomi per circa 3 anni a Oxford (UK). Ho vissuto a Barcelona (Spagna) perche’ ho ritenuto importante apprendere una seconda lingua molto utile, quale lo Spagnolo! Ho lavorato nel settore turistico per diversi anni con compagnie internazionali nel settore croceristico e non, in giro per il pianeta! Ho maturato diverse esperienze, grazie alle quali ho arricchito la mia mentalita’! Ultimamente, crisi o non crisi, mi sono ritrovato a dover rientrare in Calabria. Esattamente a Palmi (Costa Viola). Sicuramente, posso asserire di aver avuto la fortuna di viaggiare “un po”, avendo visto molti bei posti in giro peril mondo. Allo stesso tempo, pero’, devo dire che madre natura e’ stata estremamente gentile con i calabresi, ed in particolar modo con la prov di RC (sicuro di non peccare di campanilismo)…centro del bacino del mediterraneo da sempre crogiolo di razze, culture, sapori, colori etc etc…..dove ad es. sciare e guardare le navi cosi’ vicine che attraversano lo Stretto e’ cosa normalissima, e tanto altro ancora!. Bhe! detto cio’, non ti nego che nonostante il mio background e la mia mentalita’, alquanto lontana da quella tipica calabrese, non solo nn sia mai riuscito a trovare lavoro in una regione che di turismo dovrebbe farne il principale income, ma addirittura, venire considerato un “povero pazzo” che nn sa cio’ che dice, solo perche’ alla fin fine, la penso come te…da sempre! Non posso non essere d’accordo , ad es. su ryan air, che non dovremmo neanche tenerla in considerazione piu’ di tanto, per diverse questioni! O ad es sul fatto che in questa regione ci siano 3 “aeroporti” sulla carta, ma di fatto neanche uno degno di questo nome! Provate a chiedere ai reggini o ai crotonesi di chiudere i propri “scali” e puntare i soldi risparmiati su Lamezia (equidistante per le varie prov)! Non se ne parla neanche!!! Ognuno vuole il proprio “aeroporto” vicino….anche se vola un solo aereo al giorno! anche se i costi di gestione superano le entrate e via discorrendo! Potrei stare qui a scrivere e scrivere….da far sembrare Le mille e una notte un sonetto a confronto! Invece concludo dicendo che secondo me, cio’ che dici e’ sacrosanto e giusto ed essere considerati “pazzi” in questa regione e’ motivo di GRANDE ORGOGLIO!!!! Se posso, mi permetto di darti un piccolo grande consiglio. Se mai decidessi di lavorare anche con la Calabria, affidati ai “pazzi” e nn alle persone “normali”! Magari e’ la volta buona che nasca qualcosina di diverso. A tal proposito, ti segnalo la pag FB da me ideata e curata: Abra Calabria ( https://www.facebook.com/pages/Abra-Calabria/371779122879020 ) . Infine, non posso che riassume il tutto con un detto delle mie parti che diversi anni fa mi disse un vecchietto, e che feci subito mio: “U prisepi e’ bellu, i pasturi non ‘mbannu!” .

    • Fabio Badolato ha detto:

      Ciao Gianluca. Qui non si tratta di non essere d’accordo con il quadro generale che tutti ben conosciamo (io ho lasciato la Calabria a malincuore quando mi sono reso conto che non sarei mai riuscito ad ottenere le soddisfazioni che cercavo). Sottolineo inoltre che non solo la Calabria sta in queste condizioni, anzi, conosco molto bene anche altri mercati, il Parco Nazionale D’Abruzzo ad esempio, e vi assicuro che anche li ci sta un potenziale inespresso completamente annientato dalla mentalità, dalle pubbliche amministrazioni, ecc.
      Qui si tratta di trovare soluzioni per coloro che sono rimasti e che vorrebbero veder le cose andare in maniera diversa. Per usare il tuo detto, se il presepe è bello ma i pastori non vanno bene, bisogna decidere cosa fare!
      Le possibilità sono 2 in line di massima:
      1) lasciar perdere completamente i “pastori” al loro destino! A questo punto è inutile lamentarsi e fare polemica perchè servirebbe solo ad alimentare discussioni inutili dove si finisce solo per litigare senza concludere niente (come ci insegnano i nostri politici del resto)!!!
      2) attivarsi per andare incontro ai “pastori” che, se stimolati, potrebbero innescare dei virtuosismi in grado di eliminare in maniera naturale i “pastori” cattivi facendoli uscire dal presepe e farne entrare di nuovi che contribuirebbero pian piano a far vivere il presepe.
      Io non mi sono mai tirato indietro quando mi è stato chiesto di dare il mio contributo a questa o a quell’altra iniziativa. Iniziative che ti posso elencare se vuoi.
      La mia domanda a questo punto è…voi, oltre a lamentarvi che state facendo?
      Io ho imparato una cosa, che chi si lamenta lo fa perchè non è in grado di trovare soluzioni!

      • thelightblueribbon ha detto:

        Scusa Fabio, ma a 23 anni cosa posso fare? E’ ovvio che se potessi organizzare tour ed educare veramente i calabresi lo farei con determinazione, ma le mie capacità sono limitate per ovvi motivi. Un po’ di tempo fa ho scritto questo articolo (https://thelightblueribbon.wordpress.com/2013/09/24/battaglia-di-maida-investimento-sicuro-per-lamezia/), ma quanti politici e agenti di viaggio si sono presi l’impegno di incentivare il turismo dalla Gran Bretagna alla Calabria facendo uso del frutto delle mie ricerche? Un po’ di critica ci vuole, se non si critica si rischia di vivere in una specie di mondo d’illusioni in cui la Calabria sembra fare concorrenza a Miami, quando non è così. Se una cosa non va la critica è lo strumento migliore per stimolare il miglioramento.

        TLR – Francesco

      • Fabio Badolato ha detto:

        Sei già sulla buona strada se hai 23 anni! Già scrivere questi articoli è una cosa da “PAZZI”, come ha prima detto Gianluca! Quindi continua così. Se vuoi un mio consiglio spassionato però, quando scrivi metti da parte la rabbia e cerca di essere sempre sopra le parti, non guardare mai una sola faccia della medaglia, e ad un elenco di critiche allega sempre un elenco di possibili soluzioni! 😉

  26. falcoe marco ha detto:

    potrei aggiungere …che tu che infami la mia terra rimani anonimo …potrei aggiungere che i problemi che denoti in calabria sono uguali e simili in tutto il meridione …potrei proseguire dicendoti ..che se vai sulla costa cosentina del mare…. paola..fuscaldo .ecc ecc trovi tutti o quasi i proprietari di casa del nord italia … potrei aggiungere che la tua rabbia nei confronti della calabria non mi tocca nemmeno …io lasciando questo commento rinuncio al diritto di rimanere anonimo …invece a te viene concesso e ti permetti di infangare una regione intere

    • thelightblueribbon ha detto:

      Io mi chiamo Francesco D’Amico e non sono “anonimo” – ci ho messo la faccia con la pubblicazione di questo articolo e, sinceramente parlando, non capisco il senso delle sue affermazioni. O.I., il product manager intervistato, ha chiesto di rimanere nell’anonimato e non posso che rispettare questa scelta. La sua è la solita risposta di chi si accontenta e ignora le critiche perché… beh, perché in fondo, un po’ di turismo in Calabria c’è: non è la prima volta che discuto con una persona che la pensa così. Ma il giornalismo non è questo, il giornalismo è andare fino in fondo e dire le cose come stanno.

      Col turismo la Calabria potrebbe avere 10 ma in realtà ha 4. Lei trova questo soddisfacente? Io no, e l’ho scritto su internet.

      Ah, e dato che lei parla di paragoni con le altre regioni meridionali, le suggerisco di rileggere attentamente l’articolo, dato che il gap che denuncio è tra Calabria e Sud in generale, non tra Calabria e regioni gettonate come Toscana o Veneto.

      TLR – Francesco

  27. Fabio Badolato ha detto:

    Condivido in toto il tuo pensiero Chiara perchè il meccanismo della macchina malavitosa funziona proprio come hai detto tu. Non creare posti di lavoro vuol dire non dare possibilità di scelta. Ma questo non giustifica il comportamento delle attività che attualmente operano sul territorio e che, credo di poter dire con certezza, non sono influenzate da questo meccanismo. Gli esempi li troviamo partendo dalle più grandi realtà (conosci il gruppo Montesano – Reggio Calabria Hotels???) finendo ai più piccoli imprenditori. Io mi domando e dico…ma se hai un’impresa che già opera sul mercato, perchè non fare di tutto affinchè operi bene? Affinchè sia aggiornata? Affinchè sia competitiva? E qui non si sta parlando di grossi investimenti, si sta parlando di sviluppare un minimo di attitudine al commercio, alla comunicazione, al marketing, ecc. Bastano dei corsi di formazione adeguati, volontà di documentarsi e studiare, voglia di provare sempre a mettersi in gioco. Se qualcuno dovesse rispondermi che non si può fare, allora non prendere in giro nessuno, prima di tutti te stesso…fai le valigie e vattene!!! Ma se rimani, allora hai una missione! Punto.

  28. Chiara Bello ha detto:

    Salve! Leggo varie e logiche domande che nascono spontanee ma a mio avviso non ne leggo una, di vitale importanza!! Perche’ le istituzioni, tutte, in Calabria non fanno nulla o poco nulla per far crescere il turismo (tra l’altro con il minimo sforzo in alcune zone proprio per la loro immensa bellezza)? Ormai non credo piu’ sia solo ed esclusivamente incapacita’ politica e puro affarismo e strafottenza di chi ci governa, a mio malin cuore credo che dietro ci sia qualcosa di molto piu’ grande e preoccupante. La nostra mafia (ndrangheta) ha tutto l’interesse a laciare il nostro territorio isolato, ignorante, omertoso, disoccupato e affamato, il fatto (piu’ che evidente) che proprio da parte della malavita calabrese non esca neanche un centesimo su invenstimenti locali (ma solo lontano dalla Calabria) che non siano edilizia cemento e rifiuti la dice molto lunga! Il popolo calabrese piu’ sara’ affamato piu’ sara’ obbediente a loro e ai loro politici di riferimento, arruolando cosi’ piu’ gente possibile con mille problemi all’esercito della ndrangheta e alle segreterie partitiche. Io la vedo cosi’, sono mortificata per la mia terra, delusa amareggiata. Potremmo vivere tutti di solo turismo (sano), sarebbe una terra popolata da gente felice e meno insoddisfatta ed invece siamo qui come sempre a pingerci di sopra omettendo le verita’ assolute rigurdanti i veri ostacoli e disastri della nostra terra. Buona giornata.

    • thelightblueribbon ha detto:

      Provano a fare qualcosa, per esempio danno i soldi a Ryanair, la compagnia aerea più schifosa d’Europa, nella speranza che questa porti turisti, e sbagliano anche: https://thelightblueribbon.wordpress.com/2013/09/24/ryanair-vi-da-il-benvenuto-a-stocazzemburg/ e https://thelightblueribbon.wordpress.com/2013/09/23/lamezia-terme-e-bergamo-destini-convergenti/

      TLR – Francesco

      • Calabriensis ha detto:

        Ryan Air checchè tu ne dica porta turisti eccome! Certamente non porta turisti di “lusso” ma io penso che molti giovani d’Europa abbiano viaggiato per il continente proprio grazie a lei e ad Easyjet (o compagnie simili). Il fatto che ci sia Ryan Air a Lamezia è un qualcosa di straordinario, per lo meno per il viaggiatore,e una valida alternativa ad Alitalia/Airone ed i loro prezzi esagerati! FInalmente c’è un collegamento… ora restano da sistemare le ferrovie di cui non ci sono progetti TAV, con locomotive che vanno ancora a NAFTA a molto meno di 200 km/h, , la SS 106 che attraversa tutti i paesi uno per uno! Collegamenti seri anche con le altre regioni del sud (Puglia in primis, conosco pugliesi e siciliani che non sono mai stati in Calabria! Gli unici sono i campani che hanno invaso la costa cosentina e vibonese, e da quanto ho sentito la gente se ne lamenta per la loro cafoneria! Ora non so quale siano i progetti della Regione per il turismo; nella fattispecie, è un caso che i napoletani vanno in vacanza lì? O si è puntato su di loro? Non penso sia solo la vicinanza, giacchè messinesi lungo la jonica non ne ho visto uno, forse a Reggio) E come ho letto qui: manca anche la formazione a tutti i livelli per il settore turistico e le informazioni basilari come la navetta aeroporto-stazione e altro.
        Senza contare le zone per niente sfruttate , penso perchè si continua a “tirare a campare” come la Locride e le serre calabre) dove è dir tanto se funziona il turismo religioso a livello regionale (certosa di serra san bruno, cattedrale di Gerace, eremo di Monte Stella). Ed infine, l’origine di molti mali: la ‘ndrangheta , colei che influenza la regione direttamente (quando incendia e minaccia attività commerciali, o costruisce ecomostri ci sono casi a Lamezia,a Tropea, nel catanzarese, nel crotonese un villaggio vacanze in area protetta) e indirettamente , quando diffondi una certa mentalità anche in chi ndranghetista non è, viene molto semplice in una regione come la nostra fatta più da paesi sotto i 10.000 abitani facilmente controllabili arrocati nelle montagne. Ebbene si i depuratori guasti mai riparati, il problema spazzatura a Catanzaro se non erro, ma certamente a Monasterace marina, interi paesi con case con “mattoni a vista”, l’ “arrangiarsi da sè” perchè abbandonati nelle braccia della mafia che assume ruoli in politica, in economia e in società porta a progetti approssimativi, a vivere le cose giorno per giorno senza progettualità! Anche in Sicilia e in Campania avranno le mafie ma la situazione non è grave come in Calabria, Poi non lo so storicamente son sempre state più importanti della Calabria, hanno avuto dei centri direzionali come Palermo e Napoli che gli ha permesso di emergere prima della Calabria nonostante i loro problemi criminali endogeni.

        • thelightblueribbon ha detto:

          I vantaggi per Calabria e calabresi garantiti da Ryanair sono tutti molto discutibili. I nostri tre aeroporti rischiano di diventare succubi di questa compagnia che, come lei sicuramente sa, non paga gli aeroporti ma pretende di essere pagata con la scusa di incentivare il turismo. Definisce la presenza di Ryanair in Calabria come qualcosa di “straordinario”, io le rispondo con questo mio articolo che spiega perché le strategie, o meglio, la mancanza di strategie concrete di sviluppo degli aeroporti calabresi rischiano di condannare la nostra regione all’isolamento: https://thelightblueribbon.wordpress.com/2013/10/26/gli-aeroporti-dellisolamento-e-della-discordia/

          Ryanair qualche turista lo porta, non c’è dubbio, ma non trasporta SOLO turisti ma anche tantissima gente che danneggia la concorrenza e il libero mercato scegliendo Ryanair anziché un’altra compagnia low cost, come easyJet. Se andiamo ad analizzare queste cose, così come il servizio riservato ai turisti Ryanair che sono costretti a non comprare nulla per evitare di pagare 100 e passa euro di penale, l’apologetica a favore della Ryanair come motore per incentivare il turismo crolla. Inoltre, i turisti arrivano qui solo d’estate, se oggi 5 novembre 2013 lei prendesse un volo Ryanair per Bergamo troverebbe calabresi, non turisti lombardi che ritornano a casa, ma per la Ryanair tutti i passeggeri trasportati tutto l’anno sono turisti che spendono e aiutano l’economia… semplicemente ridicolo! Dove sono i 750 posti di lavoro creati da Ryanair nella Calabria centrale?

          Innanzitutto, è assurdo dare i soldi a quella che è considerata quasi all’unanimità la compagnia peggiore d’Europa, con una delle sue basi operative, l’aeroporto di Bergamo, che è diventato tra i peggiori al mondo proprio grazie a Ryanair. Se permetti, io vorrei che i soldi, privati o pubblici che siano, vadano ad una compagnia decente, una compagnia che possa trattare i suoi passeggeri come persone e non come bestie, una compagnia che favorisca gli acquisti di prodotti tipici e souvenir riducendo al minimo le penali per i kg in eccesso e i bagagli “non programmati”. Consiglio la lettura di questo articolo, che affronta tanti aspetti del “fenomeno” Ryanair: https://thelightblueribbon.wordpress.com/2013/09/24/ryanair-vi-da-il-benvenuto-a-stocazzemburg/ Ricordo che Ryanair è indagata in vari paesi d’Europa e che una specie di “sindacato” di piloti, il Ryanair Pilot Group, sta attirando l’attenzione dei media sulla questione sicurezza, che è molto delicata.

          La stessa compagnia ricorre ad un trucco per ostentare indici di puntualità favorevoli: https://thelightblueribbon.wordpress.com/2013/09/24/tempi-di-viaggio-gonfiati-compagnia-puntuale/

          Consiglio anche la lettura di questo articolo sulle low cost, anticipando che quando si tratta di Ryanair tutti i difetti sono amplificati all’ennesima potenza. Puntare troppo su Ryanair (modello point-to-point anziché su una compagnia impostata col modello hub-and-spoke) favorisce l’isolamento, non lo combatte, e impedisce l’arrivo di compagnie (anche low cost, per carità) paganti e non pagate, ossia compagnie che fanno crescere gli aeroporti senza farli diventare buchi di denaro pubblico: https://thelightblueribbon.wordpress.com/2013/10/26/cosa-significa-veramente-volare-low-cost/. Non a caso questo articolo parla del turismo USA-Calabria, che con la Ryanair non può esistere.

          TLR – Francesco

      • Calabriensis ha detto:

        Ti pubblico anche l’opinione di un amico a cui ho fatto leggere l’articolo:
        ‘un bell’articolo ma non va ad indagare sulle vere cause di questa immaturità turistico, alberghiera ecc, che è il frutto di un’assenza dovuta alla deprivazione delle risorse umane che impedisce un confronto tra le forze sociali. Il tutto improvvisato in Calabria è strumentale a un discorso politico. Quando in Calabria le cose le vogliono fare, le sanno fare stai tranquillo. A chi giova questo stato di cose? C’è qualcuno che trae profitto dal fatto che non ci siano trasporti e le cose non funzionino (sanità, scuole, strutture ricettive). Il bene non è comune, è solo di pochi

        • thelightblueribbon ha detto:

          Secondo la mia modesta opinione non c’è nessun “complotto” socio-politico, c’è soltanto la mancanza di una realtà imprenditoriale (problema che caratterizza il Sud in generale e la Calabria in particolare) tale da far scattare questi meccanismi. Il tutto associato ad un pizzico di ignoranza del popolino che non fa altro che peggiorare le cose.

          TLR – Francesco

  29. arturosalerno ha detto:

    E’ molto interessante questa discussione e mi piacerebbe come addetto ai lavori dare il mio personale contributo. Ecco io come la vedo. Lavoro giornalmente con gli albergatori calabresi, diciamo che lavoro ogni giorno con gli albergatori più lungimiranti calabresi, ovvero quelli che riescono a commercializzare non solo la loro struttura ricettiva ma anche e soprattutto la destinazione dove operano. Questi albergatori sono abbandonati e tutti si lamentano di come la promozione di un territorio debba essere sostenuta da una politica turistica allargata. La difficoltà di molti di loro non è tanto stringere dei rapporti commerciali con i Tour Operator ma piuttosto permettere ai loro ospiti di vivere il territorio attraverso i servizi che offre. Devo anche constatare che molto albergatori calabresi, mi dispiace dirlo, non possono e non devono sentirsi tali perché non capiscono cosa significa esserlo. La stragrande maggioranze dei nostri hotel sono degli hotel ricevimenti per eventi, in cui la loro politica promozionale è legata espressamente a matrimoni, cresime, battesimi, lauree, etc…etc…noi calabresi in questo siamo unici. Molti albergatori sono costruttori edili che usano il concetto di ospitalità come un concetto di semplice investimento immobiliare. Inoltre molti albergatori sono coloro che ancora scrivono gli arrivi e le partenze su un foglio di carta appiccicato alla parete della hall, molti di loro affidano queste strutture a direttore che sono vittime del contesto familiare in cui operano. Sono estremamente limitati nell’agire e quando hanno libertà di farlo, allora per molti i risultati iniziano ad arrivare. Mi dispiace che questo Tour Operator non abbia messo la faccia in questa discussione e che il suo referente resti anonimo. Mi sembra che questo sia un metodo classico nell’informazione locale dove nessuno ha il coraggio di mostrarsi. Conosco le politiche dei Tour Operator, ho lavorato quasi dieci anni dentro il loro sistema. In questa fase difficile in cui il Tour Operator sta vivendo situazioni estreme che portano alla chiusura delle loro sedi, molti Tour Operator chiedono agli hotel delle commissioni che non si reggono in piedi. Spesso chiedono delle tariffe così basse che si va sotto costo e alcuni ti impongono che per operare con loro non devi pubblicare su internet una tariffa più bassa, non devi costruire delle offerte speciali e non devi fare del revenue. Non è questione che le strutture non si presentano alle varie fiere per promuoversi e questione che non esistono delle politiche commerciali chiare tra operatore e intermediario turistico. Concludo dicendo che la nostra regione ha un ritardo cronico nel capire le nuove dinamiche del turismo, ha un ritardo nella formazione manageriale, ha un ritardo nell’applicare nuove forme di promozione verso nicchie di turismo, ha un ritardo diffuso nel creare sistema. I pochi consorzi che ho avuto il piacere di seguire professionalmente non sono poi così uniti al loro interno e trovano difficoltà nel presentarsi compatti con un’offerta turistica chiara. Noi non abbiamo idea di come costruire delle offerte in periodi di bassa stagionalità perché chi dovrebbe poi metterle in rete non costruire le condizioni per essere operative. Infine vorrei dire al Tour Operator che molti loro colleghi hanno incassato così tanti soldi nel passato, quando internet non era ancora così cresciuto, da distruggere i rapporti e il mercato. Quando io lavoro nel Tour Operator la mia ex-società praticava questa politica. Il cliente pagava per completare la prenotazione il 30% e il saldo 30 giorni prima della partenza sempre a noi. La società a ricevimento fattura da parte dell’Hotel, Villaggio, che avveniva dopo il check-out del cliente, si prendeva mesi per pagare per non dire anni. Molti Tour Operator hanno distrutto il mercato, non voglio assolutamente riferirmi a questo in particolare ci mancherebbe pure, ma devono capire alcune dinamiche del perché c’è questa riluttanza. Se fossero lungimiranti anche loro e se volessero costruire dei rapporti penso che con alcune strutture esistano le condizioni per farlo. Poi ovviamente se non c’è richiesta da parte dei clienti e ovvio che il Tour Operator si muove di conseguenza. Ecco questo è tutto un altro discorso che è meglio ora non affrontare. Chiudi dicendo che l’unica possibilità, lo dico tutti giorni ai miei clienti, è ri-progettarsi attraverso investimenti in formazione e reputazione. Se posso permettermi ecco alcuni mie considerazioni a riguardo : http://www.arturosalerno.com/chi-sta-tamponando-la-crisi-guardando-con-un-minimo-di-serenita-al-futuro e http://www.arturosalerno.com/levoluzione-della-specie-applicata-agli-hotel-e-al-turismo-in-generale. Grazie per l’ospitalità in questo luogo. Arturo Salerno

  30. giuseppe ha detto:

    buongiorno, oltre a quello che avete gia’ detto voglio aggiungere una cosa che mi lascia di stucco ogni anno. ho dei parenti a Zambrone una piccola meta turistica di un meraviglioso litorale. acque limpide e trasparenti con dei colori che non hanno nulla da invidiare a nessun litorale italiano, ma queste acque ad un certo punto della giornata si riempono di schiuma sacchetti e tutta la schifezza che arriva dagli scarichi dei vari lidi. ho provato piu’ volte ad avvisare la guardia costiera senza ottenere alcun risultato. questa e’ la calabria una fogna a cielo aperto dove le persone che ci vivono non hanno rispetto del territorio che ogni hanno gli da da mangiare, dove nessuno fa nulla per migliorare gli stabilimenti balneari, dove se c’era una discoteca l’hanno dopo la bruciano, dove se c’era una piscina, viene chiusa e sequestrata ed abbandonata da ora mai 15 anni, dove se chiami la guardia costiera ti dice di arrivare a fare controlli e poi non si vede nessuno, dove la popolazione si diverte a prendere in giro i turisti, dove chi lavora nelle aziende turistiche non ha un minimo di formazione e non sa parlare neanche l’italiano, figuriamoci l’inglese. beh avrei da dirvi altre mille pecche di questa regione ma mi fermo qui….scusate ma chi vogliamo fare arrivare in calabria gli americani? ma se riuscite a fare scappare gli italiani… in calabria il turismo sembra che non lo apprezzano anzi ne sono allergici.

  31. giusy ha detto:

    Caro Fabio, non ti disperare io amo la Calabria quanto te e permettimi, forse anche di più perchè io non sono Calabrese (come tu sai) ma lavoro ed opero per il bene della Calabria da diversi anni. Come ho scritto nel commento in Calabria ho fatto “i capelli bianchi”. ho vissuto situazioni assurde specie perchè donna in un mondo ancora molto maschilista, dove le donne non sono ancora molto considerate ma forse questo è stato il mio vantaggio: essere presa sottogamba mi ha permesso di affermare le mie capacità e portare il personale che ha lavorato con me a sottostare alla formazione che ho portato loro con meccanismi di tolleranza e perseveranza da “buon padre di famiglia”.
    E’ innegabile che la Calabria abbia una miriade di problematiche ma non sono tanto diverse dalle altre regioni del sud, mi sembra piuttosto che certi discorsi sulla Calabria vengano fatti per partito preso. Può essere che chi ha scritto questo articolo sia passato dalla Calabria ma di certo non ha ci ha mai vissuto. Leggendo questo articolo mi sembra che l’obiettivo vero sia quello di lodare la Sicilia, che sia tutto mirato a questo? A tal proposito rispondo alla Signora Valeria: cara Signora, il dramma della spazzatura è un dramma che non riguarda la Calabria ma la Sicilia che io frequento regolarmente.
    In Calabria ci sono fior fiori di professionisti che cercano di portare un’immagine di qualità nel turismo, certo non è facile ottenere dei risultati ma vi assicuro che questo è un dato di fatto accertato ma non è certamente con le continue critiche che si può arrivare a questo.
    La Calabria non ha certamente le bellezze artistiche della Sicilia e questo è sicuramente un limite che non consente di poter allungare le stagioni malgrado il clima favorevole ma vi posso garantire, dati alla mano, che le strutture turistiche in Calabria, specie negli ultimi anni, chiudono la stagione con conti economici estremamente negativi ma ciò nonostante chi ama la Calabria persevera.

    • thelightblueribbon ha detto:

      Rispondo ad alcune delle tue frasi:

      “Può essere che chi ha scritto questo articolo sia passato dalla Calabria ma di certo non ha ci ha mai vissuto.”

      Sbagliato, io sono calabrese e ho riportato esempi di vita calabrese che solo chi vive qui può conoscere.

      “Leggendo questo articolo mi sembra che l’obiettivo vero sia quello di lodare la Sicilia, che sia tutto mirato a questo?”

      Anche questo è sbagliato, la Sicilia l’ho presa per un paragone diretto dato che si tratta di una regione meridionale (e quindi con una serie di problemi che ben conosciamo) a noi molto vicina.

      “In Calabria ci sono fior fiori di professionisti che cercano di portare un’immagine di qualità nel turismo, certo non è facile ottenere dei risultati ma vi assicuro che questo è un dato di fatto accertato ma non è certamente con le continue critiche che si può arrivare a questo.”

      Questo articolo dimostra il contrario. Turismo sì, ma quanto e da dove? Quello dall’America praticamente non esiste a causa dei calabresi e un paio di anni fa, per chissà quali motivi, abbiamo perso circa 250 voli charter dalla Germania. C’è chi dice che le critiche non servono a nulla ma qua siamo in democrazia e c’è la libertà di denunciare, giornalisticamente parlando, quello che non va.

      “ma ciò nonostante chi ama la Calabria persevera.”

      I calabresi si accontentano di poco. Innanzitutto, ti chiedo: quella che un tempo era la Magna Graecia ed eredita tuttora varie opere artistiche ed architettoniche di quel periodo, merita un turismo prettamente estivo, limitato a 3-5 mesi all’anno? Merita un turismo così ridimensionato rispetto a quello di altre regioni d’Italia? Secondo me il turismo in Calabria può andare veramente alle stelle, ma con tutti questi ostacoli una cosa del genere è difficile da ottenere.

      TLR – Francesco

      • herbert ha detto:

        essere calabresi non significa conoscere la propria regione,non ho offeso nessuno Francesco.

        • thelightblueribbon ha detto:

          Conoscerla benissimo non è la chiave per comprendere questo articolo e la situazione in generale, bisogna anche conoscere il mondo circostante: vivendo sempre e solo in Calabria, come è possibile fare paragoni e giudicare la Calabria? Tant’è, infatti, che per scoprire la realtà sul turismo nella mia regione sono andato… negli Stati Uniti d’America.

          TLR – Francesco

      • herbert ha detto:

        addirittura negli stati uniti?bravo,quindi le tue cose le scrivi per sentito dire?complimenti,continuo a dire che scrivi davvero come uno dei tanti giornalisti italiani,e che non conoscerai la realtà calabrese nemmeno se vai sulla luna.

        • thelightblueribbon ha detto:

          Scusa Herbert ma questo suo atteggiamento non so a cosa serve e sinceramente sta iniziando un po’ a darmi fastidio. I dati OGGETTIVI (= non constestabili) sul traffico degli aeroporti calabresi e sulla loro condizione infrastrutturale li ho ricavati dai mezzi di informazione ufficiali. L’intervista è il frutto della MIA (= quindi non può conoscerla) esperienza all’estero e la mia interazione con O.I. La parte “personale”, quella con le varie esperienze di “vita quotidiana calabrese”, l’ho vissuta QUI (= neanche in questo caso può conoscerla meglio di me).

          Quindi basta con quest’argumentum ad personam volto a denigrare me e il mio articolo. Lei dovrebbe replicare con argomentazioni precise, non con questi continui attacchi alla mia credibilità. Ha dei dati concreti che possono tornare utili o preferisce vivere con l’illusione della Calabria come “Miami d’Italia”? Ha mai messo piede fuori dalla Calabria, dall’Italia, dall’Europa, per poter fare paragoni tra mentalità e gestioni diverse del turismo?

          TLR – Francesco

      • herbert ha detto:

        ti stupiresti dei posti che sono stato ,voglio ricordarti che quasi 30 anni fa in molte località calabresi venivano gruppi di americani e canadesi ed erano entusiasti dei nostri luoghi, il turismo americano in sicilia ,puglia ecc ecc.senza togliere nulla a queste splendide regioni e anche frutto di molte basi militari come comiso, sigonella ecc.composte da centinaia di militari che vanno e vengono dagli USA,tra cui anche parenti ecc ecc. per quanto riguarda la lingua inglese ,non credo che io o tu andiamo in uno stato estero ci parlano l’italiano ,a meno che non sia un albergo internazionale.la nostra e una crisi di uomini, molte persone emigrano per il solito motivo che riguarda tutta l’italia, cioè il merito.

  32. rosario ha detto:

    Buonasera da quanto ho letto, tutti ci occupiamo di turismo in posti diversi dalla terra natia,
    il post ???? Nonostante io stia in tutti i modi cercando la benchè minima possibilità di rientrare al SUD cercando lavoro in questo ambiente devo prurtroppo affermare che tutto quello elencato rispecchia la pura e semplice realtà.
    Strutture e infrastrutture, mezzi di comunicazione (dei miei amici-clienti hanno scoperto della navetta APT LAmezia- Stazione FFSS Lamezia solo al ritorno dalla loro settimana di vacanze a Tropea, e per sbaglio), manchiamo di gentilezza, di professionalità nella maggior parte dei casi, l’inglese un tabù,abbiamo l’occasione che compagnia low cost ci ha scelto come base ….sfruttiamola !!!
    Non abbiamo niente da invidiare a nessuna delle regioni elencate nel post,
    ma non viene fatto niente per cercare di copiarne i pregi, si vengono costruiti gli agriturismi copiando la Toscana, i villaggi turistici copiando la Riviera, i mega alberghi, ma i posti dove chiedere informazioni ??? I collegamenti tra una località e l’altra ???

    Credo in questa regione e farò il massimo per tornare da Lei.

    PS: La grandezza dello stand in BIT o TTG che sia è inutile se non è commisurato agli sforzi degli addetti sul campo ne tantomeno un video da 8ml di euro. Meglio Gattuso che dice due parole in dialetto.
    Buona fortuna a tutti amici calabresi

  33. Fabio Badolato ha detto:

    Francesco, condivido il tuo punto di vista solo in parte. Come già detto, a mio modesto avviso, non ci sono i presupposti per una commercializzazione oltre oceano. Sarebbe come ingaggiare il miglior pilota al mondo per fargli trovare una macchina senza motore!!!
    Quello che dici sulla compagnia internazionale è solo un punto di vista. Il più delle volte questi “grossisti”, proprio perchè hanno 50 anni di esperienza alle spalle, un grosso numero di Hotel affiliati e si stanno andando a proporre in un mercato che sanno “debole”, cercano di “prenderlo per il collo”!!! Dall’altra parte sono consapevole che mancano completamente le conoscenze e le competenze adeguate per portare a termine una trattativa con un ricettivista italiano…figuriamoci con un grossista internazionale!
    Per me la parola d’ordine rimane FORMAZIONE!

    • thelightblueribbon ha detto:

      Scusami Fabio ma non sono d’accordo, e comunque ti invito a rileggere le parti dell’articolo che fanno riferimento alla Sicilia, regione a noi vicina. Perché gli americani vanno in Sicilia e non vengono qui? Qui c’è la mafia e in Sicilia no? La Sicilia è bella e la Calabria no? Che dire della Campania? Ti ricordo che Campania e Sicilia vantano collegamenti aerei diretti con New York durante l’estate, mentre la Calabria no.

      Il turismo USA-Calabria si può fare, basta avere politici più competenti, una popolazione leggermente più ospitale e, infine, hotel degni di questo nome.

      TLR – Francesco

      • Fabio Badolato ha detto:

        Francesco, credo di aver già dato una risposta chiara a queste tue domande! In questo momento portare qualsiasi segmento che non sia quello domestico in Calabria avrebbe sicuramente risvolti estremamente negativi sull’economia e sulla brand reputation! Prima di andare avanti, senza offesa, mi potresti dire di cosa ti occupi e da quanto tempo?

      • herbert ha detto:

        quante fesserie ….ma ne hai sparate tante…..sei uno dei tanti pennivendoli italiani….

      • herbert ha detto:

        io penso che tu non sai neanche dove sia la calabria

  34. Fabio Badolato ha detto:

    Ciao Francesco,
    ho letto con molto interesse il tuo articolo. Si percepisce dal tono che hai utilizzato un senso di rabbia misto a frustrazione e, in effetti, da una parte, come darti torto?
    Lavoro nel settore da più di 10 anni, ho studiato a Cosenza e sono tra la miriade di persone che per realizzare i loro obiettivi professionali sono stati costretti a lasciare la Calabria. Nonostante io sia (relativamente) lontano il mio impegno affinchè qualcosa cambi è continuo.
    Per questi motivi penso di poter dire con certezza che, secondo me, molte cose dichiarate dall’intervistato non corrispondono al vero e, ad ogni modo, andrebbero verificate sentendo cosa ha da dire chi con questa persona ha provato a negoziare degli accordi commerciali (pagamento 60 giorni prima??? Mi piacerebbe tanto conoscere tutte le altre condizioni dell’accordo).
    Sul discorso della pubblicità ci sta da dire che la Calabria ha speso fino ad oggi anche troppi soldi, ma esclusivamente per il mercato domestico che, per via della situazione economico-finanziaria del nostro paese, sta facendo una brutta fine (gli italiani trovano non viaggiano più e quelli che lo fanno trovano maggiore convenienza all’estero). Spendere soldi in campagne pubblicitarie in America o nei mercati emergenti a cosa servirebbe se poi (come hai detto in seguito) non ci sono sul territorio figure professionali con una conoscenza adeguata delle lingue straniere e delle moderne tecniche di accoglienza?
    Un territorio a forte vocazione turistica dove invece la chiusura e l’ostilità verso il turista trovano la massima espressione, ne sono testimonianza molti episodi come quelli che hai riportato.
    Penso però che sia riduttivo limitarsi esclusivamente alla polemica. Se vogliamo fare polemica costruttiva e non fine a se stessa (perchè in Calabria in questo siamo dei fenomeni) allora bisogna anche proporre delle soluzioni!
    Pensiamo ad esempio cosa succederebbe se i soldi che oggi vengono spesi in pubblicità (basta pensare che alla BIT di Milano ed al TTG di Rimini, gli eventi fieristici di settore più importanti del nostro paese lo stand della Calabria è più grande di paesi come la Tunisia, la Turchia, dcc.) fossero investiti nella formazione…iniziando prima dall’alto però, da manager e imprenditori…e poi dalle scuole e i vari istituti professionali, come dichiaravo diverso tempo fa in questa intervista: http://www.viaggi-turismo.com/2012/11/intervista-fabio-badolato-giovane.html
    Prima di affacciarsi ai mercati internazionali dobbiamo studiare, dobbiamo prepararci, altrimenti tutti gli sforzi fatti per commercializzare il territorio verrebbero poi completamente vanificati dalle strutture ricettive e fornitrici di servizi turistici.
    Bisogna allo stesso tempo potenziare le vie di comunicazione, un territorio a vocazione turistica deve essere fruibile (altrimenti abbiamo la famosa “cattedrale nel deserto”) e lo diventa solo attraverso le sue reti stradali, ferroviarie, navali e aeree.
    Solo allora saremo in grado di accogliere flussi turistici di ogni genere senza rischiare di compromettere completamente la commercializzazione del nostro prodotto turistico.
    Spero che questo mio intervento possa offrire degli spunti utili ad alimentare un sano confronto che abbia come obiettivo unico quello di fornire alla nostra regione soluzioni valide per migliorare il funzionamento di tutta la macchina turistica
    A Novembre sarò a Cosenza per un importante corso di formazione e proprio stamattina sono stato informato del fatto che stanno arrivando molte adesioni. Credo sia un buon segno! Forse pian piano le cose cambieranno!

    • thelightblueribbon ha detto:

      Ciao Fabio, grazie per la risposta. Perché ho scritto questo articolo? Per darvi delle risposte e soprattutto per darmi delle risposte. Osservo anch’io il panorama turistico da un po’ di tempo ormai e, mi duole ammetterlo, in questa Calabria il turismo presenta una miriade di contraddizioni. Poi, cercando vari dati su internet e venendo a sapere dell’esperienza nefasta di questa figura, O.I., ho deciso di buttare giù due parole, che poi sono diventate quattro, cinque, sei e via dicendo fino ad avere come risultato l’articolo che potete leggere qui. Ad articolo finito, mi sono reso conto della gravità della situazione e il calabrese che è in me ne è rimasto afflitto. E’, purtroppo, la dura realtà.

      Non conosco i dettagli degli accordi che la compagnia di O.I. ha chiesto agli hotel calabresi, ma se una compagnia con 50 anni di attività nel turismo e accordi commerciali con centinaia di hotel in tutto il mondo non investe in Calabria perché i gestori degli hotel pongono condizioni giudicate non convenienti, evidentemente sono suddetti gestori ad essere nel torto. Un tour dagli USA all’Italia è molto più complesso da organizzare del weekend turistico di una famiglia lombarda nella nostra regione.

      Questo articolo è una critica pura ma in passato mi sono occupato anche di idee e proposte a mio avviso interessanti per (ri)lanciare il turismo: https://thelightblueribbon.wordpress.com/2013/09/22/terme-di-caronte-queste-sconosciute/ , https://thelightblueribbon.wordpress.com/2013/09/24/battaglia-di-maida-investimento-sicuro-per-lamezia/). Se queste proposte non arrivano alle orecchie di chi di competenza, non possiamo aspettarci nulla.

      Inoltre, c’è la contraddizione di Ryanair (https://thelightblueribbon.wordpress.com/2013/09/23/lamezia-terme-e-bergamo-destini-convergenti/ ,https://thelightblueribbon.wordpress.com/2013/09/24/ryanair-vi-da-il-benvenuto-a-stocazzemburg/) che rende il tutto ancora più ridicolo. Tale compagnia, caratterizzata da problemi legali, da una reputazione ormai compromessa e dal modo (sbagliatissimo) con cui si impone nei vari mercati, per alcuni è diventata la “chiave” per la promozione del turismo in questa regione. La compagnia punta al monopolio all’aeroporto di Lamezia Terme e si parla di voli Ryanair da/per gli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria. Ora, mi dico, se ci sono milioni di euro da sprecare con Ryanair, perché non riusciamo a trovarne diecimila per allestire un workshop turistico a New York? Quello sì che sarebbe un investimento.

      TLR – Francesco

  35. Francesco Scervino ha detto:

    salve , mi piacerebbe parlare con il Sig. Francesco D’amico, come posso rintracciarlo?
    Grazie

  36. Valeria ha detto:

    Finalmente qualcuno che ha il corraggio di dire le cose come stanno! Aggiungerei solo che il turismo (italiano e straniero) viene scoraggiato anche dall’immondizia che si trova regolarmente sulle spiagge, nel mare e anche nella bellissima quanto abbandonata SIla. Lo dico con rammarico, perché anche io ho origini paterne calabresi, ma non si può negare l’evidenza o, peggio fare il bagno nel liquame perché “tanto basta andare a largo che è pulito”. E’ ignoranza, è arroganza, è mancanza di “volontà”. E in questo, perdonate lo sfogo, non c’entra la ‘ndrangheta. Viene voglia di gridare “Datevi da fare come i siciliani!” ma tanto quello che ti rispondono è “Se non ti piace così vai da un’altra parte”!.
    Valeria

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