Qualcuno ci salvi dagli analfabeti funzionali

Questo articolo è uscito sul mensile il Lametino (n. 225) il 16 aprile 2016.

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Con un po’ di umorismo, una pagina Facebook ci sensibilizza su un problema sociale diffuso

L’analfabetismo, una delle grandi piaghe sociali dei tempi passati, è stato apparentemente “sconfitto” negli ultimi decenni. L’uso delle virgolette è intenzionale: se è pur vero che l’analfabetismo in senso stretto, ossia l’incapacità di leggere e scrivere, è praticamente scomparso in Italia, bisogna purtroppo constatare che ha ceduto il passo ad un altro tipo di analfabetismo, quello funzionale. L’analfabeta funzionale, che non è necessariamente una persona ignorante, è quasi del tutto incapace di compilare moduli, interpretare fatti e notizie al di là della propria esperienza diretta, saper distinguere le notizie false da quelle vere, etc. In un mondo sempre più interconnesso grazie al web, questa combinazione può diventare pericolosa: gli analfabeti funzionali sono facilmente plagiabili e abbindolabili da falsità volte a manovrare i loro voti, con conseguenze devastanti.

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L’attuale logo della pagina.

Pier è uno degli amministratori della pagina Facebook “Adotta anche tu un analfabeta funzionale“, pagina in rapidissima crescita che si occupa, con toni spesso goliardici, di prendere in giro questa particolare quanto diffusa categoria di persone. Caro Pier, innanzitutto grazie per la tua disponibilità. Puoi dirci com’è nata la pagina?

La pagina è nata in modo del tutto casuale e senza la pretesa di diventare popolare. In particolare volevo solo creare un raccoglitore che contenesse le tante “bestialità” che quotidianamente mi ritrovavo in bacheca.

Come operate? Il materiale disponibile è tantissimo perché tantissimi sono gli esempi di analfabetismo funzionale che dilagano in giro per il web. Il vostro obiettivo è far ridere i fan o sensibilizzarli sull’argomento? O tutte e due le cose?

Inizialmente utilizzavamo materiale che raccoglievamo direttamente dalle nostre bacheche, piuttosto che da pagine populiste, oppure da pagine troll [pagine che pubblicano solamente materiale falso per poi prendersi gioco di chi prende le notizie così pubblicate per vere, ndr] create appositamente per far abboccare un certo tipo di persone. Successivamente, col crescere di popolarità della pagina, il materiale ha iniziato ad arrivarci direttamente in posta privata, grazie al contributo dei fan. Il nostro obiettivo è riderci sopra, ma anche di sensibilizzare quanta più gente possibile su un problema che ha assunto dimensioni preoccupanti. Obiettivo non ultimo è anche quello di sensibilizzare noi stessi: a noi tutti sarà capitato di condividere una bufala o a dare per scontato qualcosa senza approfondire l’argomento. A noi stessi, come pagina, è capitato di pubblicare l’intervento di qualche personaggio che in realtà non era un analfabeta funzionale ma un troll che si prendeva gioco degli analfabeti funzionali. Insomma, in fondo siamo tutti un po’ analfabeti funzionali, ed è bene ricordarlo.

Scherzi a parte, quello dell’analfabetismo funzionale è un problema serio che in Italia interessa quasi la metà della popolazione adulta. Cosa pensate voi amministratori di questa piaga? Cosa la provoca e come si contrasta? Quali sono, secondo voi, le ripercussioni di questo problema sulla società?

Sull’analfabetismo funzionale, a dire il vero, non esiste molta letteratura. Esiste uno studio, nemmeno molto recente, in cui si evidenzia come noi italiani deteniamo un poco invidiabile primato, con il 47 per cento della popolazione (quasi un italiano su due) che può essere considerata analfabeta funzionale. Sul perché di questo triste primato non mi esprimo, per il semplice fatto che non ho i mezzi per farlo. Posso tuttavia supporre che il sistema scolastico del nostro Paese abbia più di qualche pecca, e quindi qualche responsabilità. Come si può contrastare il fenomeno? La cultura, anzitutto, ma è una risposta fin troppo generica e scontata. Nel nostro piccolo cerchiamo di sensibilizzare gli internauti [coloro che navigano su internet, ndr]. Forse non ci si rende conto di essere un po’ analfabeti funzionali finché qualcuno non ci fa direttamente o indirettamente notare che alcuni dei nostri comportamenti sono sintomatici di esserlo. Su quali siano le ripercussioni di questo problema, anche qui è difficile dare una risposta precisa. Certo è naturale pensare che più il tasso di analfabetismo funzionale scende, maggiori saranno i benefici per la società, così come storicamente è stato per il tasso di analfabetismo “classico”.

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Alcuni commenti da voi postati fanno decisamente ridere, altri invece sono di una gravità inaudita e preoccupante. Cosa pensate quando pubblicate i commenti forti di gente che, ricordiamolo, ha pure il diritto di votare?

Togliere il diritto di voto a qualcuno vorrebbe dire fare un salto indietro nel tempo, e non credo sia una buona idea. A mio avviso la corretta informazione è alla base di tutto. So di dire qualcosa di impopolare, ma io da tempo sostengo che per navigare attivamente nel web 2.0 bisognerebbe conseguire una sorta di patentino. Sono contro ogni forma di censura, ma qui non si tratta di censurare. Si tratta di usare correttamente uno strumento potente, utilissimo ma anche pericoloso. Secondo me c’è troppa gente che non si rende conto di cosa succede quando preme il tasto “invio”. Se scrivo una fesseria, devo essere consapevole che potrà essere letta da miliardi di persone. Molti non hanno questa percezione, e rischiano di coprirsi di ridicolo o addirittura di mettersi nei guai.

Mi fa comunque piacere che qualche autorevole testata come il Lametino inizi ad occuparsi dell’argomento, per cui sento di ringraziarvi, anche a nome degli altri amministratori della pagina. Ai lettori rivolgo l’invito a visitare la nostra pagina, ma soprattutto l’invito a visitare qualsiasi pagina con la consapevolezza che il web offre tutto ed il contrario di tutto.

Francesco D’Amico

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