Come gestire un team vincente

Questo articolo è uscito sul mensile il Lametino (n. 219) il 20 giugno 2015.

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La motivazione è quello che fa realmente la differenza

“E’ la capacità di innovare che distingue un leader da un epigono”- Steve Jobs. Con questo suo aforisma, ci invita ad iniziar qualcosa, a non arrenderci e ad innovare sempre. Si parla di crisi, di difficoltà nel riuscire a trovare un posto di lavoro che soddisfi  le nostre esigenze. E ancora, si parla, delle nuove idee, le cosiddette Startup, chiave indispensabile per poter innovare, cambiare le cose, gestire gli elementi  a disposizione. La parole d’ordine? Adattarsi alle tecnologie, ai nuovi strumenti e, soprattutto, aver la capacità di coordinare al meglio gli stessi a disposizione, ossia il personale. La Gestione delle Risorse Umane, su questo ci soffermeremo, è una funzione aziendale rilevante che riguarda la gestione del personale nel suo più vasto significato. Scegliere, organizzare, guidare, motivare, formare e ottenere il massimo dai propri collaboratori: questo è quello che ogni titolare di azienda – a prescindere dal numero di dipendenti e da quello che si fa – dovrebbe imparare a gestire. Oggigiorno i ritmi e le condizioni di lavoro producono spesso malcontento tra i lavoratori: la loro insoddisfazione, unita ad una conduzione poco responsabile dell’azienda, può generare dipendenti demotivati, stanchi e inefficienti: bisogna, dunque, esser in grado di agire e render sereno, trasparente e meritocratico il clima aziendale.

Entra così, in gioco, il termine motivazione: ossia, l’insieme delle azioni che spingono una persona ad agire e a mettere in atto un comportamento in direzione degli obiettivi da raggiungere. E’ un fattore essenzialmente soggettivo in quanto ognuno di noi è motivato da fattori differenti. Esser motivati al lavoro significa svegliarsi felici per l’inizio di una nuova giornata lavorativa, non sentirsi stanchi ed essere sempre alla ricerca di nuovi traguardi. Alcune persone sono più attratte dal denaro, altri dalla sensazione di essere considerati i migliori, di essere riconosciuti nel proprio ruolo, altri, ancora, dalla sfida materiale con gli avversari, o dall’opportunità di esprimere la propria creatività. Inoltre, bisogna considerare che non sempre gli obiettivi del lavoratore coincidono con gli obiettivi del gruppo. O meglio, spesso il lavoratore percepisce una dicotomia, una contrapposizione tra i propri obiettivi personali e gli obiettivi dell’azienda nel suo complesso. Bisogna, dunque, cercar di mettere in connessione le persone, trasferire le strategie e tradurre gli obiettivi come vision generale e input personale, lavorare sulle componenti emotive non intenzionali per favorire il lavoro di squadra, render proficua l’attività lavorativa. Deve essere il Manager o il datore di lavoro, sempre sotto guida di un consulente specializzato, a gestire questi fattori al fine di creare non solo un ambiente sereno ma soprattutto, un team vincente. Questo non vuol dire che non avrà delle difficoltà o problemi; egli sarà però più pronto per affrontare le problematiche e maggiormente agevolato nella risoluzione di esse. Ci sono diversi fattori che rendono un team vincente: bisogna analizzare la propria realtà e cultura aziendale, il core business, lo scopo che si vuole raggiungere. Riassumendo possiamo affermare che un vero team è un gruppo di persone con abilità complementari impegnato verso un obiettivo comune. Solo in questi casi troviamo sinergia, motivazione, visione comune, lavoro di squadra, capacità al problem solving, energia positiva e voglia di star bene.

Claudia Siniscalchi

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