Questo articolo è uscito sul mensile il Lametino (n. 217) l’1 maggio 2015.
Il Leader non è il “capo”, il Leader “guida” verso il successo
Il tema della Leadership Aziendale è sempre più frequente nelle organizzazioni moderne. Gestire il personale, relazionarsi con i dirigenti, motivare i membri dello staff e amministrare le problematiche quotidiane sono elementi che vanno tenuti seriamente in considerazione per raggiungere degli obiettivi rilevanti e portare l’intera azienda verso il successo. Può succedere che nemmeno i leader stessi siano consapevoli del loro ruolo e, proprio per questo, le strategie di leadership aziendale rimangono in secondo piano rispetto ad altri fattori considerati prioritari. È bene però che ogni imprenditore si renda conto che la gestione del personale è determinante per quel che riguarda il successo o il fallimento di un progetto, e proprio per questo motivo la leadership deve tornare ad essere l’argomento all’ordine del giorno durante le riunioni di pianificazione strategica. Diventare o individuare tra i propri collaboratori un buon leader, è un modo molto efficace per dare al business quella spinta in più. “Il coraggio di un grande leader di compiere la sua ‘vision’ deve venire dalla passione, non dalla sua posizione” . Cit. John C. Maxwell.
E’ con questa citazione che ci addentriamo nel nostro argomento. Far sì che i capi gruppo di ogni dipartimento capiscano quanto siano in grado di influenzare i propri collaboratori e quanto contribuiscono al successo aziendale, è un imperativo. Spesso, infatti, queste persone pensano che “leader” sia semplicemente un titolo alla stregua di “dirigente” o “team manager”, ma dietro questa parola c’è molto di più. Il loro ruolo non è solo quello di organizzare il gruppo ma consiste nel motivare, incoraggiare e responsabilizzare gli altri membri, fornire loro la visione di un obiettivo comune e farli sentire a loro agio e parte di un gruppo affiatato. Una volta raggiunta questa consapevolezza, è possibile metter in atto un programma ad hoc per le esigenze aziendali. Ma come fare per trasformare una strategia astratta in azioni concrete? Per raggiungere tale traguardo il leader deve prima di tutto fornire un obiettivo comune e condiviso da tutto il gruppo, evidenziando i vantaggi che può offrire la conclusione ottimale di un progetto, non solo per la società, ma anche per il singolo collaboratore. Deve inoltre creare un clima di lavoro sereno basato sul rispetto e su relazioni interpersonali efficaci, stimolando le risorse a lavorare al massimo e facendo sentire ogni collaboratore indispensabile per l’azienda. Deve infine dimostrarsi professionale e degno di fiducia. È il leader il problem solver all’interno del gruppo, il punto di riferimento cui tutti possano rivolgersi per avere un consiglio e ricevere un parere. Allo stesso modo deve mostrarsi aperto alle iniziative e ai suggerimenti dei propri collaboratori, sviluppando una strategia comunicativa volta non solo al parlare ma anche all’ascoltare. Una leadership aziendale che riesca a sviluppare al massimo queste caratteristiche può davvero compiere il suo compito, e far decollare la società tutta, verso l’alto.
Possiamo così sintetizzare alcuni punti fondamentali di un buon Leader.
1. Il leader deve rendersi conto che una delle sue missioni fondamentali consiste nella sua capacità di interpretare e trasferire gli ideali, l’etica, gli scopi e le mete del gruppo a beneficio del gruppo stesso; deve guidare e persuadere i suoi collaboratori a produrre i migliori sforzi verso tali scopi.
2. Il leader deve proteggere tutti i canali che permettono una comunicazione fluida tra i vari collaboratori e le differenti parti della sua azienda.
3. Il leader deve difendere il livello e la qualità del feeling che esiste sotto forma d’armonia e di spirito di collaborazione tra i vari collaboratori e i gruppi di lavoro. Lui stesso deve lavorare per creare una forte complicità con ogni collaboratore.
4. Il leader deve sempre lavorare per ricercare il più alto livello d’accordo tra le varie parti della sua azienda. Il suo sforzo deve essere diretto a trovare creativamente dei sistemi che producano accordo tra le parti del gruppo.
5. Il leader deve fare in modo che i suoi collaboratori si facciano carico di trasferire fedelmente i suoi veri sentimenti e le ragioni delle sue decisioni nella maniera più cristallina possibile così da accrescere la comprensione di tutti i collaboratori su una sfera più ampia.
Appare chiaro come la sola capacità relazionale del leader sia di un’importanza vitale per la crescita e la prosperità del gruppo. Un leader può immediatamente migliorare il clima aziendale e la sua efficienza generale allacciando e mantenendo aperte le comunicazioni tra i vari settori dell’azienda (creando momenti d’incontro e di scambio comune d’informazioni), tra i vari collaboratori (attraverso le riunioni e un coinvolgimento attivo nelle riunioni stesse), tra tutte le persone del gruppo (tramite il contatto personale e le riunioni generali). I canali più importanti all’interno di un’azienda non sono quelli in cui vengono fissate le procedure o le operatività pratiche. Un’ottima gestione e l’attenzione ossessiva ai numeri non sono ingranaggi di processi decisivi. Il confronto, la creatività, la condivisione, il coordinamento, l’aiuto e la positività: sono questi gli elementi che fanno di un’azienda un prodotto concorrenziale, appetibile e dunque vincente. Il Leader non è il capo, il Leader guida verso il successo.
Claudia Siniscalchi
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