Questo articolo è uscito sul mensile il Lametino (n. 215) il 28 febbraio 2015.
La chiave per un’innovativa gestione aziendale
Con il termine “Consulenza” si intende una prestazione professionale da parte di un professionista il cui compito è quello di consigliare e assistere, mediante informazioni e pareri, il committente, nello svolgimento e risoluzione di situazioni richieste, portando e aggiungendo quei fattori di sua esperienza, conoscenza e professionalità alla realtà aziendale. Tale figura nasce nei primi anni del ‘900 quando, per raggiungere risultati più immediati, avere una maggior efficienza e risoluzione, pareri diversi ed innovativi, si ricorreva alle figure di staff: organo di supporto, questo è il suo significato ed il cui compito era proprio quello di dare un aiuto, un supporto, alla struttura aziendale dall’esterno.
Nell’attuale contesto di mercato sempre più competitivo e allo stesso tempo stressato dalla crisi economica, le imprese si affidano a consulenti esperti quando devono fare scelte strategiche, operative e organizzative, cruciali per la loro sopravvivenza e la loro crescita.
Tempi incerti, difficoltà nel reperire informazioni, pressione per il raggiungimento dei risultati attesi, sono alcuni dei motivi che spingono le aziende, in particolare quelle di grandi dimensioni, ad affidarsi all’esperienza specifica delle società di consulenza.
Le aziende devono saper reagire tempestivamente ai mutamenti, gestire la corsa all’innovazione tecnologica, focalizzarsi sulla riduzione del time-to-market e farlo in un’ottica di contenimento o, sempre più, di abbattimento dei costi di gestione, senza che ciò vada a discapito dell’efficienza e dell’organizzazione. La consulenza “su misura” diventa, dunque, una insostituibile forma di collaborazione per i manager i quali devono prender decisioni che hanno un impatto rilevante sull’organizzazione e sulle persone che gestiscono. Internazionalizzazione, innovazione, razionalizzazione dei costi, ricambio generazionale o anche pianificazione finanziaria e fiscale, implementazione del sistema di controllo o, ancora, apertura aziendale a una prospettiva globale, sono le sfide che i manager possono affrontare meglio affidandosi a consulenti dotati di dinamismo, competenza, impegno e professionalità. Sfruttando, così, la grande esperienza accumulata sul campo del business consulting, le imprese che si affidano alla consulenza strategica possono raggiungere performance di eccellenza, generando valore per tutta la realtà aziendale.
Allora ci domandiamo: “Perché le aziende hanno bisogno di un consulente aziendale?”.
La differenza, in primis, tra il profilo di un manager di successo e un consulente di successo, spesso non ha un gap rilevante. In questo nuovo scenario ad un consulente viene chiesto di portare un’esperienza di settore, per esempio, come nei comparti delle telecomunicazioni, della grande distribuzione e di avere una forte specializzazione di settore. Non è più tempo di ‘tuttologi’ come si era, nel nostro paese, negli anni ’60. Oggi, è fondamentale una conoscenza sempre di più specifica, e di settore. Si richiedono, per cui, competenze ed esperienza sempre più specializzate. Spesso, infatti, i manager delle aziende non hanno le necessarie conoscenze delle variabili critiche dei singoli settori ed hanno competenze più generali. Qui ci sono i nuovi spazi per il consulente d’azienda. Secondo importante aspetto è che un consulente esterno, porta tutta una serie di vantaggi quali: costi meno elevati; risparmio di tempo da dedicare ad attività primarie delegando le altre; avere una visione esterna del vissuto aziendale, della sua cultura e modus operandi riuscendo, così, ad inquadrare subito il problema da risolvere; maggiore professionalità e costante aggiornamento; sfruttare una filiera di aziende e partner di prim’ordine selezionate nel tempo e che, lo stesso, condivide con il cliente come valore aggiunto; maggiore libertà dai condizionamenti aziendali e dai rapporti di potere interno; riesce più facilmente ad indurre il cambiamento.
Guardiamo, dunque, con occhi diversi. Guardiamo al futuro, all’innovazione e al cambiamento. Cerchiamo di trovar le figure di staff giuste che ci permettano di far la differenza, perché nel mercato moderno è ciò che conta di più. Anche in questo modo possiamo diventare dei veri ‘imprenditivi‘, ossia degli imprenditori di noi stessi e delle nostre competenze e professionalità.
Claudia Siniscalchi