Questo articolo è uscito sul mensile il Lametino (n. 215) il 28 febbraio 2015.
Dopo “Il Signore degli Anelli” e “Lo Hobbit”, si guarda a “Il Silmarillion”
John Ronald Reuel Tolkien, o J.R.R.T., è stato un famosissimo scrittore inglese del secolo scorso, ma è inutile negare che le sue opere hanno raggiunto una celebrità mai riscontrata prima grazie alla trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli del regista neozelandese Peter Jackson, uscita tra il 2001 e il 2003. Il successo della trilogia è stato inarrestabile e ha fatto conoscere le opere di Tolkien a tantissime persone, molte delle quali sono diventate dei fan sfegatati. Un decennio dopo, Jackson ci ha riprovato con la trilogia de Lo Hobbit, liberamente ispirata all’omonimo libro scritto da Tolkien prima del secondo conflitto mondiale e pensato per un pubblico di bambini. La seconda trilogia cinematografica è stata oggetto delle critiche più disparate, molte delle quali sono condivisibili, ma ai più forse sfugge che Lo Hobbit è stato scritto e pubblicato prima de Il Signore degli Anelli, quando le idee di Tolkien per il suo mondo fantastico non erano ancora mature: è ovvio che un film basato su Lo Hobbit deve necessariamente rifarsi allo stile del suo successore, prendendo le distanze dalla narrativa per bambini.
Polemiche sulla nuova trilogia a parte, cosa accadrà in futuro? Finita la trilogia de Lo Hobbit, i fan iniziano a sperare in uno o più film basati su Il Silmarillion, la “Bibbia” dell’universo di Tolkien, un libro che tratta episodi che precedono di migliaia e migliaia di anni le vicende di Bilbo e Frodo Baggins. I racconti presenti ne Il Silmarillion, che descrivono scontri epici e battaglie epocali, hanno stuzzicato la fantasia di innumerevoli fan che hanno deciso di pubblicare le bozze – ovviamente non ufficiali – di ipotetiche locandine di film basati sul Silmarillion. Il potenziale del testo non è sconosciuto a chi lo ha letto, ma almeno per ora l’ipotesi di veder coronato questo sogno deve essere messa da parte: Peter Jackson ha deciso di prendere una pausa di durata non meglio definita dai film basati sul mondo di Tolkien, e come se ciò non bastasse ci sono anche dei problemi di copyright di difficile risoluzione, oltre che alcuni problemi un po’ più “personali” che riguardano la famiglia del defunto professore. La Warner Bros. non ha i diritti per poter far girare un film basato sul Silmarillion, e come se ciò non bastasse gli eredi di J.R.R. Tolkien, in particolare il figlio Christopher che ha personalmente curato la pubblicazione delle opere postume di suo padre, non hanno apprezzato le versioni cinematografiche. Il motivo, o meglio, i motivi? Storie denaturalizzate, bilancia che tende troppo verso le scene di violenza e di azione, tematiche cardine messe in secondo piano e tanto, tanto marketing.

Lo scontro tra la nave volante Vingilot e il più potente servo di Morgoth, il drago volante Ancalagon il Nero. Questo episodio, tratto da Il Silmarillion, è solo uno dei tanti momenti epici che i fan vorrebbero vedere in forma cinematografica.
Le correnti di pensiero si dividono tra chi condivide queste critiche, bacchettando Jackson per ciò che avrebbe fatto alle storie del “professore”, e chi le respinge, evidenziando che una reinterpretazione in chiave moderna è necessaria per rendere i film appetibili al pubblico del nuovo millennio. In effetti, lo stile letterario di Tolkien è molto poetico e descrittivo, e si rifà alle tradizioni dell’Europa del nord: chi legge Tolkien sa che può aspettarsi descrizioni accurate e dettagliate di paesaggi, sentimenti, discorsi e linee di sangue, ma ben poco quando si tratta dei dettagli di scontri armati e battaglie. E noi, che viviamo nell’era dei film d’azione e degli effetti speciali, abbiamo dei gusti che i registi devono saper intercettare sapientemente; ecco “giustificate”, pertanto, le scelte di Jackson che sono ormai diventate l’oggetto di tantissime discussioni su internet. Questi dibattiti, tuttavia, non devono distogliere l’attenzione da quello che è il miglior modo per apprezzare il professore inglese e ciò che ci ha tramandato: leggere i suoi capolavori ed immergersi nel suo mondo fantastico. E i fan italiani che hanno un po’ di tempo libero a disposizione, dal 24 gennaio al 22 marzo a Milano, presso il WOW Spazio Fumetto, potranno visitare l’interessantissima mostra La Magia dell’Anello.
Francesco D’Amico
Membro Nosse Calabria – Gruppo Eldalië
Fortunatamente, rispetto a dieci anni fa gli studi tolkieniani hanno fatto passi da gigante, anche in Italia. Ci sarà molto di nuovo e di interessante da leggere, accanto alle pubblicazioni un po’ più “tecniche” che Christopher Tolkien ha dato alle stampe recentemente (Sigurd, Beowulf…). Per chi vorrà continuare il cammino verso la Terra di Mezzo le opportunità ci saranno, numerose e belle.