La rivoluzione delle cabine, sempre più dense

Questo articolo è uscito sul mensile il Lametino (n. 226) il 25 giugno 2016.

Lametino226_74

I trend di mercato ormai sono definiti: viaggeremo sempre più scomodi

Secondo alcune voci di corridoio, pare che Alitalia, compagnia già di bandiera, sia anch’essa destinata ad aumentare la densità delle cabine dei propri aeromobili di medio raggio pur di massimizzare i profitti e tornare finalmente in utile. Si vocifera che gli Airbus 319 passeranno da 138 a 150 posti, gli Airbus 320 da 165 a 180 posti, e gli Airbus 321 da 200 a 220 posti; in quest’ultimo caso, il superamento della soglia dei 200 posti prevede addirittura l’impiego di un assistente di volo in più. Finisce quindi il mito dell’Alitalia come ultimo “baluardo della comodità” in Italia, dato che, a cabine rese più dense, potremo dire addio alla nota comodità delle stesse. Se, a quanto annunciato, sommiamo il fatto che le due principali low cost operanti in Italia, Ryanair ed easyJet, stanno entrambe facendo pressioni alle case produttrici dei loro aeromobili per avere aerei ancora più capienti degli attuali, il quadro diventa ancora più chiaro: Ryanair vuole dalla Boeing dei B737 da 197 posti (8 in più dei 189 attuali), mentre easyJet richiede al consorzio franco-tedesco Airbus degli aeromobili A320 con 186 posti (quelli ora in flotta ne hanno 180). Vueling, altra compagnia protagonista del mercato low cost, ha recentemente iniziato ad impiegare Airbus 321 da 220 posti sulle direttrici più trafficate.

E’ pur vero che si sta provando a compensare il progressivo aumento della densità delle cabine con l’introduzione di sedili slim, meno spessi, ma ciò risolverà solo parzialmente il problema. Per i viaggiatori, in particolare quelli che scelgono Alitalia, le cose sono destinate a cambiare e in peggio: avere cabine più dense e più passeggeri a bordo significa ridurre lo spazio pro-capite nelle cappelliere, il che incrementa in modo drastico il rischio di far sbarcare i bagagli a mano. Un problema che nel caso dei passeggeri con coincidenza a Fiumicino, l’hub di riferimento di Alitalia, si trasforma in un disagio potenzialmente capace di rovinare l’intero viaggio. Organizzare il proprio viaggio e prevedere la spedizione di un bagaglio da stiva per risolvere a monte il problema potrebbe essere una possibilità se, neanche a farlo apposta, l’Alitalia non avesse introdotto una nuova tariffa (Economy Light) che non prevede la spedizione gratuita di un bagaglio da stiva. Nel complesso ne consegue che mentre da una parte si scoraggia la spedizione dei bagagli da stiva, dall’altra si attuano politiche per sbarcare sempre più bagagli a mano dai voli affollati: una combinazione poco attenta alla cura del cliente e con la quale Alitalia dovrà confrontarsi per mesi, se non per anni.

Da questo valzer di aumenti di densità, potranno mai derivare anche dei piccoli vantaggi? Forse, e va sottolineato il forse, ad un aumento della densità delle cabine potrebbe seguire un abbassamento delle tariffe medie, il che, tutto sommato, male non farebbe alle tasche dei viaggiatori.

Francesco D’Amico

Informazioni su lightbluemobius

The Lightblue Ribbon coordinator and founder.
Questa voce è stata pubblicata in (TLR) Francesco D'Amico, Aviazione e RPAS, Il Lametino e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a La rivoluzione delle cabine, sempre più dense

  1. Pingback: I limiti di velocità “storici” degli aerei civili | The Lightblue Ribbon

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.