Il trionfo della poesia in Europa per opera del presidente organizzatore Mario De Rosa
Si è svolta lo scorso sabato 26 settembre, con inizio alle ore 18, presso la sala consiliare del monastero di San Bernardino da Siena di Morano Calabro, la cerimonia di premiazione dei diversi vincitori del Premio Internazionale di Poesia e Letteratura “Arthur Rimbaud”.
Preziose, per il senso di questo premio, le dichiarazioni del presidente Mario De Rosa, ideatore e promotore dell’evento. “La vita di un poeta, non è mai costellata da grandi gioie o tripudi, egli coglie sensazioni invisibili ai più e le trasforma in ragioni di vita; portare a termine il premio su “Arthur Rimbaud”, che per me rappresenta la conclusione di una triade perfetta, dopo Campana e Keats, ha rappresentato motivo di viva gioia”. Il medesimo presidente ha poi specificato come si tratti di: “Una gioia condivisa, con poeti, amici e collaboratori, incontrati durante il percorso poetico; una volta raggiunto un traguardo, non si considerano i graffi, le contusioni del faticoso viaggio, ma s’assapora la quiete senza curarsi delle lievi ferite”, che ha semanticamente concluso affermando che “portare la conoscenza di poeti come quelli da me trattati, mi ha reso più forte, per rituffarmi con passione nella ricerca poetica dettata dall’estro; un grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno dimostrato genuino riconoscimento e anche a quelli che non hanno compreso a fondo il mio messaggio”.
L’evento, realizzato proprio grazie dalla tenacia del presidente Mario De Rosa, insigne poeta contemporaneo e promoter della poesia, è organizzato con il patrocinio del Comune di Morano Calabro e il suo assessorato alla cultura, dall’Associazione Culturale “L’Allegra Ribalta” (Morano Calabro), l’International Vesuvian Academy (Napoli), l’Accademia Federico II di Sicilia (Messina), la Federazione Europea Beni Artistici Culturali (F.E.B.A.C. di Messina) e l’Associazione Onlus “Marinella” (Morano Calabro).
Arthur Rimbaud è il poeta maledetto che attinge all’ignoto per sviluppare la funzione della poesia in chiave di “poeta veggente”, capace altresì di vivere con libertà il deragliamento di tutti i sensi. La sua non fu una vita facile ma, sempre perseguitato dall’amore per la libertà, fu proprio questa condizione a rappresentare quella personale capacità di passare agevolmente dalla poesia alla prosa. Vagando per l’Europa – e non solo – di fine ottocento, Rimbaud ci lascia testimonianza di un netto rifiuto del conformismo e di un vissuto senza punti di riferimento, difficile da comprendere per il comun pensiero. Scandalizza la Parigi romantica di fine ottocento con la sua relazione con Paul Verlaine e muore molto giovane. Arthur Rimbaud, rinnega – inizialmente – proprio quel classicismo a noi particolarmente noto, per descrivere il “reale”, lasciando pagine e poesie autentiche ed ineguagliabili.
La serata è stata presentata da Emilia Zicari, assessore alla cultura del Comune di Morano Calabro, accompagnata dai virtuosismi musicali del maestro Flavio Poli, particolarmente apprezzato da un pubblico numeroso e motivato. Un momento decisamente delicato – è stato vissuto in platea – quando l’uomo dai torti pensieri, che i segreti del poeta veggente nasconde nella sua poesia, è stato svelato dalle accurate parole di Giusi De Rosa, segretaria artistica del premio, che ha saputo descrivere l’azzurro tempestoso del maledetto poeta prodigioso francese. Un concorso aperto a tutti, nobile e riconosciuto, giunto ormai alla sua terza edizione, che ha visto anche la presenza – in rappresentanza dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” – del dott. Giovanni Brandi Cordasco Salmena.
I vincitori di questa edizione del premio, visibilmente entusiasmati e orgogliosi, nonché provenienti dalle diverse regioni italiane, sono stati designati dalla giuria presieduta da Lorenzo Curti, accompagnato da Salvatore Di Luca, Giusi De Rosa, Antonio Mirko Dimartino e Mauro Montacchiesi per quanto riguarda la poesia; da Trento Vacca, Carmen Caravia, Roberto Coscia e Daniela Voto per quanto riguarda i racconti brevi.
Un concorso articolato in diverse sezioni, proprio per dare spazio al maggior numero possibile di partecipanti, che ha premiato le diverse liriche nella sezione della poesia inedita in lingua italiana. Il primo premio assoluto – una magnifica coppa – è stato consegnato a Sebastiano Impalà di Reggio Calabria per la lirica “Suoni siciliani (A Tindari)”, mentre Stefano Baldinu di San Pietro in Casale (Bologna) con “Sera di Bogotà” e Mario Miller di Pomezia (Roma) con “Olio”, si sono aggiudicati rispettivamente il secondo e terzo posto. La giuria ha poi assegnato diversi diplomi di merito a Ludovico Iaconianni per “Forse è meglio così” (San Felice sul Panaro – MO), Roberto Benatti per “La solitudine” (Marina di Massa – MS), Paolo Tulelli per “A Lea, tenera rosa indifesa” (San Pietro Magisano – CZ), Gerardo Melchionda per “La felicità” (Nemoli – PZ), Gianni Mascia per “Languore africano” (Cagliari), Oliviero Angelo Fuina per “Notturno spogliato” (Oggiono – LC) e Maria Chiriatti per “Addio” (Reggio Calabria). Due i premi speciali attribuiti: il primo consegnato da parte della “Ass. Them Romano” di Santino Spinelli, per il giovane Paolo Rotella di Catanzaro per la sua lirica “Stephen” e il secondo premio speciale “Fedele Mastrascusa” ad Antonio Sciarrotta di Rossano Scalo (CS) per “Fiori di pistacchio”.
É seguita poi la premiazione nella sezione dedicata alla poesia in vernacolo, sempre a tema libero, che ha visto la vittoria assoluta – con relativa coppa di rito – di Valerio D’Amato di Roma, per la sua poesia “Te porterò ‘na rosa”. Il secondo e terzo posto sono stati assegnati rispettivamente a Salvatore Gaglio di Sant’Elisabetta (Agrigento) per la sua “Cu campa, accanza e perdi” e a Vito Tricarico di Palo del Colle (Bari) per “La protest di bracciand”. Diversi i diplomi di merito assegnati a Vincenzo Lagrotteria per “Calabria terra margia” (RC), Roberto Angelo Motta per “U’ pajsu meju” (Morano Calabro – CS), Carla Curcio per “Usu e abbusu” (Castrolibero – CS), Cesare Castiglione per “1938 Tadeschi a Curinga” (Rende – CS), Francesco Ortale per “U’ Pitturu” (Castrovillari – CS), Angelo Canino per “Si potissa…” (Acri – CS) e Pietro Pometti con “L’amure nun ppè ttìa” (Rossano – CS).
La serata si è ampiamente soffermata sulla premiazione dei vincitori per la sezione interamente dedicata al poeta maledetto Arthur Rimbaud, particolarmente apprezzata dal pubblico presente in sala, che dà altresì il nome al relativo Premio Internazionale di Poesia e Letteratura, con la consegna di un splendida coppa per il primo posto assoluto di Luciano Monti di Viterbo per la sua lirica “Gli amanti impuri”. Il secondo e terzo posto sono stati assegnati rispettivamente a Giovanni Scafaro di Napoli per la sua poesia “Sulle orme di Rimbaud” e a Giuseppe Maria Maradei di Castrovillari (Cosenza) per la sua “Amore è coltello”. Anche qui non sono mancati i diplomi di merito per Gerardo Melchionda con “Dopo la morte” (Nemoli – PZ), per Therry Ferrari con “Sens-azioni” (Castellarano – RE), per Shurouk Hammoud con “Poet’s identity card” (Damasco – Siria), per Nicola Rutigliano con “La fuga” (Bari), per Oliviero Angelo Fuina con “Il veggente che abitava sotto l’Orsa Maggiore” (Oggiono – LC), per Mario Miller con “Arthur Rimbaud – il principe che torna dalle nubi” (Pomezia – RM) e per Marco Bologna con “Di tutti i colori” (Monza – MB). Il premio speciale “Nicola de Cardona” è stato assegnato, invece, per la lirica “L’ultimo canto (ad A. Rimbaud)” di Michela Zanarella di Roma.
Grandi emozioni anche per la nuova sezione del premio dedicata al racconto breve a tema libero, fortemente voluta dal presidente Mario De Rosa, che ha decretato la vittoria di Giuseppe Caputi di Anzio (Roma) con l’opera “Sarai il mio Armaduk sul mare”. Il secondo e terzo posto sono andati, rispettivamente, a Mario De Fanis di Falconara Marittima (Ancona) per l’opera “L’anno che viene” e a Gerardo Giordanelli di Castiglione Cosentino (Cosenza) per l’opera “Io la amo, il resto che importa?”. Diplomi di gran merito sono stati poi consegnati a Rolando Perri per “il sapere non ha età” (Cosenza), a Bruno Alberganti per “Il violinista” (Borgosesia – VC), a Monica Fiorentino per “Il cielo sopra la guerra” (Sorrento – NA), ad Anna Paola Lacatena per “I miei nonni non prendevano il sole” (Taranto), ad Armando Bonato Casolaro per “Il talento? Tutti ne hanno uno” (Asolo – TV), a Tiziana Tomai per “La veste rossa” (Taranto) e a Rosaria Mastroianni Ianni per “Riflessioni di Euthalia” (Gizzeria – CZ).
Interessanti, quale prospettiva di un futuro diverso, le due segnalazioni della prestigiosa giuria: “Storia di una donna” di Vincenza D’Angeli di Castellanza (Varese) e “Figli del sole” di Lizi Budagashvili di Tiblisi (Georgia), quest’ultima autrice giovanissima di soli 15 anni.
A margine della cerimonia è stato assegnato il Premio Speciale “L’Allegra Ribalta” per il giornalismo ad Antonio Mirko Dimartino di Catanzaro, per il continuo contributo in sostegno del premio “Arthur Rimbaud”. Infine, un quadro bellissimo, è stato consegnato dal presidente Mario De Rosa, quale “Premio Reporter”, a Francesco D’Amico di Lamezia Terme per aver sviluppato un meraviglioso servizio su Charleville-Mézières, il paese natio di Arthur Rimbaud.
Antonio Mirko Dimartino
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