Tendenze occupazionali? Sempre più nei lavori creativi

Questo articolo è uscito sul mensile il Lametino (n. 217) l’1 maggio 2015.

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Tentare di superare il problema della disoccupazione studiando per diventare “art director”

In un periodo di forte disoccupazione giovanile è d’obbligo cercare di guardare da vicino le trasformazioni del mondo lavorativo. In questa prospettiva assumono un’importanza notevole alcune figure lavorative – relativamente nuove – come quella dell’art director, che appartiene sicuramente al mondo creativo, ma che offre altresì l’opportunità di trasformare una richiesta formativa in una soluzione su misura, in cui il cliente si possa identificare. Sembra una figura particolarmente in grado di accontentare l’ipotetico consumatore, sovrano nel mercato. Proprio per questo motivo bisogna incominciare ad amare i progetti complessi, organici, come l’idea di avvicinarsi a questa figura, tipica del settore pubblicitario, che potenzialmente mira ad essere inserita in lavori a contatto con il cinema, con il teatro, con il design e le arti visive in genere.

La creatività e una profonda cultura dell’immagine sono elementi indispensabili per chi decide di intraprendere questo percorso lavorativo. Il compito principale di un art director, infatti, è quello di valorizzare l’idea contenuta nell’immagine di un prodotto – o di un servizio – che deve essere pubblicizzato. Questa professione non è semplice da intraprendere, ma è necessario uno sforzo visto che i giovani italiani non trovano un’occupazione proprio perché immersi in un sistema vecchio di modus operandi lavorativo.

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L’art director può operare sia come dipendente che come lavoratore autonomo, ragion per cui le possibilità di inserimento in questo settore sono molto alte. Si tratta però di una figura professionale che oltre a definire l’immagine di un progetto, deve preoccuparsi del taglio visivo, del tipo di comunicazione da tenere o del tono da usare. Generalmente ha maturato una lunga esperienza come graphic designer, che gli permette di delineare anche un vero format grafico. Per far questo è necessario studiare, con il solo obiettivo di migliorare la propria creatività e il proprio senso estetico, da unire a un buon utilizzo della moderna tecnologia in simbiosi con forti capacità comunicative. Tutto è importante: dalla storia dell’arte alla comunicazione visiva, per arrivare alla fotografia o alla teoria della percezione. L’art director si occupa di definire non solo l’immagine, ma soprattutto il sapore di un progetto, tanto da sviluppare un coordinamento continuo con altre figure professionali come il fotografo, il professionista del 3D o l’intramontabile tipografo. In tal senso si delinea, quindi, come una figura trasversale, la cui attività inizia dalla raccolta di informazioni sull’identità visiva del cliente, si muove attraverso la proposta di un concept visivo – curando la trasposizione grafica – e controlla la qualità dell’output.

In tutto questo l’uomo è fondamentale: se lo sviluppo tecnologico ha sicuramente migliorato il flusso operativo, le capacità umane rimangono sempre al primo posto. Quest’ultime sono indispensabili in questa particolare professione, spesso caratterizzata da un precariato naturale che coinvolge figure come i lavoratori dello spettacolo, gli archeologi, gli stagisti, i ricercatori e perfino i giornalisti. Per un vero art director è altresì fondamentale sviluppare quella indispensabile capacità essenziale di vivere nel girone dell’incertezza economica-occupazionale. In una simile condizione i futuri lavoratori del settore devono essere pronti a qualsiasi tipo di sfida visto che le opportunità scarseggiano, ma quelli bravi, quelli realmente bravi, riescono comunque a lavorare rendendosi indispensabili.

Antonio Dimartino

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3 risposte a Tendenze occupazionali? Sempre più nei lavori creativi

  1. Mario De Rosa ha detto:

    Alle crisi, succedono cambiamenti epocali e di costume,anche il lavoro va ripensato e riprogrammato,con muove idee innovative e d’utilità.In quest’articolo è ben delineata una figura nuova di menagement.Bravo al solito,il nostro MirKo.

  2. vittoria ha detto:

    come sempree chiaro e preciso e ci fai capire l importanza della nuova figura dell ART DIRECTOR

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