Questo articolo è uscito sul mensile Il Lametino lo scorso 25 maggio 2013. Potete trovarlo anche sul blog GSI. Per maggiori informazioni circa la presenza dell’articolo su entrambi i siti, si consiglia la lettura della FAQ.
Un “trucco” per migliorare i risultati operativi e sottrarre clientela alla concorrenza.
Non potrò mai dimenticare le parole di un amico che qualche settimana fa, descrivendo la sua esperienza con una nota compagnia aerea, riportò le parole del Comandante di un volo: “Come al solito partiremo in perfetto orario e arriveremo in perfetto anticipo”. Caspita, che missile, che efficienza. Non come gli altri, che fanno sempre ritardo.
La puntualità è una cosa importantissima per una compagnia aerea. Per una full service, che opera i transiti, far perdere la coincidenza e/o i bagagli ai suoi clienti comporta danni economici e di immagine notevoli. Per una low cost che spreme equipaggi ed aerei al massimo, i ritardi hanno forti ripercussioni sull’operatività dei voli nell’arco di una giornata e certe volte sforare significa dover cancellare dei voli. Le compagnie elaborano continuamente regole per garantire la puntualità e farsi una concorrenza sempre più spietata, mentre i passeggeri scelgono le compagnie puntuali perché non hanno – o, almeno, dicono di non avere – tempo da perdere.
In realtà, dietro a questa “lotta per la supremazia” c’è anche tanta, molta furbizia. Quando acquistiamo un viaggio su internet o tramite agenzia, vediamo riportate informazioni essenziali come le compagnie coinvolte, i numeri dei voli, la tipologia degli aerei, gli scali di arrivo e destinazione, e la durata del viaggio in aereo, spesso chiamata “durata del volo”. Quest’ultima, per definizione, è compresa nella durata del viaggio, perché il tempo che l’aereo passa in aria si inserisce in una serie di operazioni (imbarco, chiusura porte, sblocco dal parcheggio, fase di taxi dal parcheggio al fondo pista, eventuale attesa per il traffico aereo, decollo, volo, atterraggio, taxi verso il parcheggio, blocco, apertura delle porte, sbarco di passeggeri e bagagli) la cui durata varia in base alle situazioni e soprattutto in base agli aeroporti. Per esempio, gli aeroporti grandi hanno tempi di taxi e di attesa molto più lunghi rispetto ai piccoli aeroporti, e il tempo di viaggio totale ne risente. Una domanda sorge spontanea: dov’è l’imbroglio? Semplice: una compagnia può, sempre e comunque secondo certi limiti perché si rischiano multe se si esagera, gonfiare il tempo di viaggioin modo da migliorare la sua on time performance (performance di puntualità). Siti usati da viaggiatori assidui come archivio per i loro voli, come My.FlightMemory.com e FlightDiary.net, hanno un sistema che calcola con una certa affidabilità il tempo di volo da uno scalo ad un altro, riportando un valore che si può confrontare col tempo di viaggio totale dichiarato dalla compagnia,smascherando il trucco. Certo, ci sono vari casi in cui un tempo di viaggio gonfiato può essere perfettamente comprensibile, ma in tanti altri casi le cose non stanno esattamente così. Un viaggio tra due aeroporti medio-piccoli dura circa 15-20 minuti in più del volo: per esempio, se il tempo di volo tra lo scalo A e lo scalo B è di circa 1h 40min, il tempo di viaggio totale dichiarato dalla compagnia generalmente non dovrebbe superare le 2h. Se supera la soglia delle 2h 15min, si tratta probabilmente di un tempo di viaggio gonfiato. Come è stato detto in precedenza, non bisogna mai esagerare: se un volo atterra regolarmente con più di un quarto d’ora di anticipo (STA -15, in codice aeronautico), le autorità competenti possono far scattare multe salate. Alle compagnie che gonfiano i tempi di viaggio non importa, 10 minuti di anticipo sono sufficienti.
Cosa significa, quindi, gonfiare il tempo di viaggio? Significa, e questa non è una barzelletta, potersi permettere di partire con 10 minuti di ritardo ed arrivare con 10 minuti di anticipo o di partire con 20 minuti di ritardo e arrivare in perfetto orario. Significa ridurre il rischio di dover rimborsare il biglietto ad un passeggero a causa di un forte ritardo, significa convincere i passeggeri di aver scelto una compagnia aerea efficiente, significa sottrarre clientela alla concorrenza. La prossima volta, guardate l’orologio (non il cellulare, è vietato!) nel momento in cui l’aereo decolla e ricordate l’ora. Fate lo stesso quando l’aereo atterra. Se, questo nel caso di un volo nazionale tra due aeroporti non molto congestionati, la differenza tra il tempo di viaggio riportato dal biglietto acquistato e il tempo di volo da voi cronometrato supera i 25 minuti, iniziate a riflettere sulla serietà della compagnia aerea da voi scelta.
Francesco D’Amico
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