Questo articolo è uscito sul blog GSI lo scorso 20 novembre 2012. Per maggiori informazioni circa la presenza dell’articolo su entrambi i siti, si consiglia la lettura della FAQ.
Caos su un volo intercontinentale della Neos e i media cavalcano la notizia con la solita overdose di ignoranza in tema di aviazione.E’ successo, puntualmente. Come al solito, i media italiani si sono rivelati incapaci di divulgare una notizia corretta relativa al mondo dell’aviazione. Forse qualcuno di voi ricorda l’episodio dello “scotch” usato l’anno scorso per riparare un finestrino su un aeromobile della Ryanair, o le continue gaffe dei giornalisti italiani intenti a descrivere le operazioni militari in Libia… gli esempi sono tanti e non siamo qui per un loro censimento. Una domanda è spontanea: perché quando si parla di economia i giornalisti intervistano gli esperti per capire e far capire gli argomenti trattati alla gente comune, mentre nel caso dell’aviazione si sentono così capaci e informati da fare tutto da soli riducendo l’interazione con gli esperti al minimo? Per me è un vero e proprio mistero, e il risultato è sempre lo stesso: fesserie, tante fesserie, senza segni di miglioramento, ed è appena arrivata l’ennesima conferma.
Stiamo parlando del volo NO731 da Havana (HAV) a Malpensa (MXP) dello scorso 19 novembre. Durante la fase di crociera, il Boeing 767-306ER “Ciudad De La Habana” della compagnia aerea italiana Neos con marche I-NDMJ, ha avuto a che fare con una forte turbolenza e molti passeggeri sono rimasti contusi. Due medici a bordo hanno prestato il primo soccorso e ritenute non gravissime le condizioni dei malcapitati, hanno suggerito al Comandante di non dirottare l’aereo e continuare fino a Malpensa come programmato. Il Comandante ha seguito il consiglio e, all’arrivo a Malpensa, i passeggeri sono stati soccorsi tempestivamente. Per alcuni di loro, purtroppo, è stato necessario il ricovero in ospedale.
I giornalisti, per l’ennesima volta, hanno dimostrato un’ignoranza del settore aeronautico senza eguali. Oltre ad aver alimentato un mito che speravo fosse morto e sepolto, ossia quello dei vuoti d’aria che, udite udite, semplicemente non esistono (sicuramente finiranno col parlare anche di presunti vuoti d’acqua negli oceani, chissà…), i media hanno riportato dati assurdi: a causa della turbolenza/vuoto d’aria/comecavololavoglionochiamare, l’aereo avrebbe perso tremila metri di quota in una fase di “caduta libera”, come una penna fatta cadere per terra. La altitude deviation in realtà è stata di “soli” 1000 piedi, ossia 300 metri circa, che, evidentemente, non erano sufficienti per trasformare la notizia in una bomba mediatica e questo ha reso necessaria l’aggiunta di uno zero. Un altro errore che ho notato sul web è stato il seguente: c’è chi ha preso l’immagine di un aereo della Neos a caso, un Boeing 737, per associarla all’articolo appena scritto e far intendere che fosse proprio quello il tipo di velivolo coinvolto nell’episodio. Peccato, però, che per i serbatoi di carburante di un 737 un volo diretto Havana-Milano sia un po’ troppo.
I media, almeno quelli da me consultati, hanno fallito miseramente anche nel provare a dare un “senso” a questo incidente, una lezione di vita che possa aiutare a prevenire altri episodi del genere. La questione delle cinture di sicurezza non allacciate nonostante i consigli degli assistenti di volo è stata appena accennata come se fosse un banale dettaglio e non come il punto focale della situazione. I passeggeri, in particolar modo quelli italiani, tendono a non rispettare le regole, figuriamoci i consigli: tenere le cinture allacciate durante tutte le fasi del volo (tranne taxi, decollo e atterraggio, ovviamente) non è un obbligo. Si consiglia di farlo proprio per il rischio di turbolenze improvvise che possono trasformare la cabina di un aereo in un vero e proprio inferno senza preavviso. I passeggeri, come al solito, non solo non hanno capito l’importanza delle cinture di sicurezza ma se sono infischiati alla grande con le solite giustificazioni, perché come dicono sempre “io viaggio spesso e non è mai successo niente.”
Piccolo scherzo del destino: l’episodio del volo NO731 della Neos segue di appena una settimana l’ennesima “sparata” di Michael O’Leary, CEO della compagnia irlandese Ryanair, secondo il quale le cinture di sicurezza non servirebbero a nulla e la configurazione interna dei posti a bordo degli aerei potrebbe essere modificata per accogliere passeggeri disposti a viaggiare in piedi a prezzi ridotti. Affermazioni che, anche in virtù dei fatti accaduti, si commentano da sole.
Che dire, da una parte mi rassegno di fronte all’ignoranza dei giornalisti professionisti, incapaci addirittura di consultare esperti del settore per evitare figuracce, e dall’altra mi aspetto, dopo questo episodio, un miglioramento del comportamento dei passeggeri italiani, anche se so già che tutto finirà nel dimenticatoio molto, molto presto.
Francesco D’Amico
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