Glamour: una storia tutta al femminile

Questo articolo è uscito sul mensile il Lametino (n. 235) il  22 luglio 2017.

Quando il glamour racchiude lo stile e il fascino di una donna

Il piacere tormentato di un concetto spesso inafferrabile, tra i diversi significati profondamente legati alla femminilità e alle parole adagiate sullo stile. É questo il filo conduttore di “Glamour. Una storia tutta al femminile”, il libro della brillante scrittrice Carol Dyhouse, pubblicato a cura della casa editrice Donzelli.

Un libro approfondito e ricco in termini di immagini, dove gli schemi mentali cui solitamente fa riferimento la consapevolezza sociale media delle persone poco portate verso l’eleganza – e che spesso evolvono lentamente – vengono confusi con un bel sogno fatto da svegli. Si tratta di un saggio che si legge in maniera scorrevole nel quale Carol Dyhouse realizza, con una modestia tutta artigianale, il percorso del glamour partendo dal secolo scorso. L’autrice sviluppa le sue riflessioni da quella donna che si occupava della polvere che doveva essere nascosta sotto il tappeto di casa in occasione di una visita imprevista, per arrivare allo stile e al fascino della moda o della cinematografia, condizioni utili per prendere in mano – finalmente – il proprio destino. Insomma una donna non necessariamente dedita ai servizi domestici ma capace di far conoscere l’eleganza attraverso il costume e nuovi modelli di relazioni lavorative. E sono chiari, in questo testo acuto, i riferimenti alle icone del ‘900 e a tutte quelle dive del cinema legate al glamour. Come non citare la Marilyn Monroe, in un filo di perle e smorfie seducenti, pronta a cantare un “Happy Birthday Mr. President”, che farà poi il giro del mondo. Come non osservare, altresì, quanto sia stata testimone del tempo l’eleganza di Grace Kelly, simbolo intramontabile di quel glamour che affascina e cattura. E come non pensare all’innovazione che arriva con la splendida Marlene Dietrich, capace di anticipare tutti i tempi svelando una nuova bellezza femminile fatta di inconsueti abiti maschili e di un’ultima passata di rossetto – nel famoso film “Disonorata”– davanti un plotone prima di una esecuzione. Un glamour, dunque, legato al sogno di una trasformazione, a stretto contatto con la fantasia che nasce da qualcosa che affascina o da uno stile nuovo e diverso. Il glamour delle cantanti e delle top model, oltre che delle attrici e delle scrittrici stravaganti. Il glamour della bellezza sofisticata, della seduzione, della trasgressione nella dovizia dei particolari o del fascino più evoluto, qualche volta anche del lusso più sfrenato.

Questa idea di un glamour legato al mondo femminile, seppur intimamente rappresentato nella sua versione seducente da questo interessante libro, traccia sicuramente una linea di demarcazione tra vecchie e nuove logiche lavorative. Le aspirazioni del mondo glamour, dunque, sono sempre più alte e costruiscono la strada più opportuna per il mondo del lavoro. Nonostante la crisi economico-finanziaria che stiamo vivendo ormai da un decennio, infatti, esistono comunque persone capaci di tirar fuori il numero elevato delle proprie conoscenze al mondo esterno e che hanno il coraggio di investire proprio in questo concetto di glamour, che abbiamo definito essere spesso inafferrabile. Esiste, per esempio, una rivista molto nota del gruppo RCS che si occupa proprio di glamour femminile e che ne determina il nome della testata stessa. Sono altresì diversi i corsi di formazione in questo campo, tesi ad inserire il glamour nel nostro immaginario e in situazioni importanti come matrimoni e cerimonie di ogni tipo. Il glamour è, quindi, da qualche anno il fattore principe di vere e proprie accademie dedicate alla professione di “wedding planner”, che tanto interessa le nuove generazioni di imprenditori del settore. Il glamour, infine, è essenzialmente qualcosa di intrigante, basti pensare alle società di organizzazione professionale di eventi, meeting, congressi o convegni, che decidono di utilizzare questo termine – delizioso e delicato – come ragione sociale. É il caso, per citare una valida esperienza a noi vicina, della Glamour Events Italy, gestita da una raffinata e determinata imprenditrice che svolge la sua attività in tutta Italia da diverso tempo, ma che è nata proprio nella nostra amata Calabria.

Antonio Mirko Dimartino

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