Frida Kahlo, un racconto lungo un’Estate calabrese

Giunge al termine la collettiva tra arte, prosa, musica, ballo e poesia, dedicata a Frida Kahlo

Nei giorni scorsi, si è tenuta nella suggestiva cornice del terrazzo dell’Hotel Barbieri ad Altomonte (Cosenza), la terza ed ultima tappa della mostra. Organizzata dall’Associazione Aletheia con direttore artistico la pittrice, Morena Dipressa, coordinatore Esperia Piluso, sociologa e delegata di San Marco e Altomonte dell’Unione Mondiale Poeti del cavaliere Silvano Bortolazzi, da pochissimi giorni nominato a Sestriere, poeta onorario a vita della cittadina e di cui coordinatrice regionale è la sottoscritta, con la preziosa collaborazione della professoressa, Marilù Pallone. Il convegno, che ha previsto importanti contributi da parte di esperti della figura della Kahlo, è stato moderato dal giornalista Silvio R. Vivone. Il programma molto articolato ha previsto un convegno di apertura cui è seguito il reading di poesia. Poesie di Franca Marino, Lucia De Cicco, Maria Santoro, Antonino Guglielmini, Susanna Camoli e Esperia Piluso. Letture di Frida a cura della professoressa Marilù Pallone e brani poetici a cura dell’attrice Pasqualina Ponte. Un “Tango per Frida” a cura della Scuola di Ballo Arabesque con Direttore artistico Giovanni Veltri di San Marco Argentano. Un Concerto New Duo “Diego e Frida: le note di un amore”. Le tre tappe di successo: Torre normanna di San Marco Argentano, Palazzo della Provincia di Reggio Calabria e infine Altomonte con inserimento della notte bianca tenutasi nel borgo.

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Una Frida Kahlo, quella descritta, che ha destato molto interesse e anche qualche velata critica sull’immagine dell’artista messicana. Chi la vede come l’incarnazione di un femminismo molto morbido ma pur presente, e chi invece ne ha voluto dare, nella tappa reggina, un’immagine assoggettata al mondo artistico maschile. Di certo la Kahlo fu una donna determinata che seppe sfruttare tutto ciò che la vita le pose dinnanzi, dall’incidente  alla sua nascita artistica fino all’incontro con grandi nomi dello scenario artistico maschile e femminile. Certo, a determinare queste sue vittorie ci fu, alle spalle, una famiglia importante che seppe spronarla proprio nel momento del bisogno facendone un’icona per molte categorie sociali.  Complice il suo saper vivere nel presente e nonostante i limiti.

Una serata suggestiva che per la durata di più di due ore ha reso più consapevoli un pubblico, accorso anche dal vicino mare, su questa figura di donna ma che ancora ha molto da raccontare sulla Kahlo. Immagine già singolare, specchio di una discendenza alto locata,  che attraverso i baffi e le ciglia unite del suo viso ne rendevano omaggio e novità al contempo. Inoltre, anche se ferita nella sua femminilità,  una trave d’acciaio le attraversa la vagina,  non rinuncia a tentare una maternità,  unico rammarico di una vita pienamente vissuta e voluta.

Si potrebbe apprendere tanto da questa donna, di come la vita possa essere ogni giorno scoperta e cambiamento anche attraverso il male. Nasce come artista, si evolve come poeta e scrittrice. Importanti i suoi scritti agli amanti e la sua personale descrizione dell’incidente. Unica a rimanere ferita in un mezzo pubblico. La sua presunta o reale bisessualità fanno di lei una donna ancor più affascinante e in totale ricerca.

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Ripartirà una tappa autunnale ma ancora è tutto in embrione. Probabile una puntata fuori regione forse anche all’estero? Alla collettiva è stato abbinato un catalogo con le opere degli artisti, che hanno partecipato. Tanti gli sponsor e patrocini provinciali e comunali che hanno contribuito al successo delle tre tappe estive.

Lucia De Cicco

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