Questo articolo è uscito sul blog GSI lo scorso 14 luglio 2013. Per maggiori informazioni circa la presenza dell’articolo su entrambi i siti, si consiglia la lettura della FAQ.
La storica voce di Homer Simpson che ha caratterizzato i ricordi della nostra generazione, se ne va dopo un lungo calvario.
Il tempo passa per tutti. Sembrava ieri quando, dopo le lezioni scolastiche, aspettavamo impazientemente l’inizio delle divertentissime puntate de I Simpson. Sembrava ieri quando, prima di andare a dormire, guardavamo in tv un film comico con protagonista Eddie Murphy. Il legame tra queste due cose? La voce caratteristica di Antonino Accolla, Tonino per amici e fan, grandissimo doppiatore italiano al quale un po’ tutti i giovani erano affezionati. L’uomo dei “d’oh”, purtroppo, è venuto a mancare proprio oggi 14 luglio 2013 all’età di 64 anni, dopo una lunga malattia. Originario di Siracusa, si è imposto nello scenario del doppiaggio italiano, che come ben sappiamo è all’avanguardia, e ha conquistato milioni di fan in Italia.
E’ una persona che noi giovani abbiamo imparato a conoscere solo con la voce, essendo le sue comparse televisive molto rare. Noi, che siamo i Giovani Scrittori Indipendenti, abbiamo conosciuto il periodo d’oro della carriera di Accolla, quello delle puntate dei Simpson trasmesse da Italia 1 nel primo pomeriggio: un appuntamento fisso di una parte della nostra vita che ancora oggi ricordiamo con nostalgia, dato che quei momenti di (relativa!) spensieratezza scolastica non torneranno più a causa dei nostri impegni universitari e lavorativi. I giovani di tutta Italia, con la scomparsa di Accolla, vedono andare via un pezzo insostituibile della loro infanzia che non tornerà più.
Vorrei ricordarlo con la mia scena preferita della serie I Simpson, quella con co-protagonisti i personaggi di X-Files, Mulder e Scully:
“Ora la sottoponiamo a qualche test. Questa è una semplice macchina della verità, io le porrò alcune domande a cui risponderà sì o no, e lei dovrà dire solo la verità. Mi ha capito?”
“Sì!”
*BOOOM*
Ciao, Tonino.
Francesco D’Amico