Lamezia Terme e Bergamo: destini convergenti?

Leggi questo articolo su LameziaWeb, dove è uscito il 18 agosto 2013.

L’aeroporto di Orio al Serio è uno scalo bergamasco, annoverato tra gli scali milanesi insieme a Linate e Malpensa, salvato da Ryanair qualche anno fa. Stava per chiudere, poi è arrivata la nota compagnia low cost irlandese, quella che riempie le pagine dei giornali con le polemiche sul carburante imbarcato, sui finanziamenti pubblici e sulla sicurezza… insomma, quella che vi porta a Stocazzemburg. E’ arrivata la Ryanair, promettendo la crescita, promettendo posti di lavoro, promettendo la Luna. Orio è diventato uno degli scali più trafficati d’Italia e, secondo la Ryanair, grazie ad esso a Bergamo lavorano 7.100 persone. Dei 9 milioni di passeggeri trasportati all’anno da Ryanair, 7 milioni viaggiano con Ryanair e i rimanenti 2 con altre compagnie low cost. Dallo scalo bergamasco sono scomparse le compagnie full service, con una serie di conseguenze.

Da Orio al Serio se ne è andata l’Alitalia, che collegava lo scalo bergamasco con la base di Roma-Fiumicino. Se ne sta per andare Air Dolomiti, la compagnia italiana membro del gruppo Lufthansa, che portava i passeggeri da Bergamo a Francoforte e da lì in tutto il mondo: l’ultimo volo è previsto per la fine di questo mese, da settembre in poi non ci saranno più collegamenti. La piccola compagnia italiana, satellite di Lufthansa, abbandona anche la tratta Bergamo – Mosca Domodedovo. Con tutti questi abbandoni, Orio è di fatto escluso dai grandi network internazionali ed intercontinentali, diventando un aeroporto monopolizzato dalla compagnia irlandese Ryanair che, contrariamente alle altre, non paga gli aeroporti ma pretende di essere pagata. Che c’entra l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme con tutto ciò? Semplice: il nostro aeroporto rischia di fare la stessa fine. Già provato dal buco in bilancio causato da Ryanair, il nostro aeroporto rischia sempre di più di fare la fine del suo analogo bergamasco, diventando una base Ryanair tagliata fuori dal mondo.

Schema del modello “hub and spoke” delle compagnie full service, che si contrappone al “point to point” delle maggiori low cost. Il primo sistema permette di gestire network enormi, il secondo è fortemente limitato.

Il problema non è il solo monopolio Ryanair. Il problema è tutto ciò che tale monopolio comporta. Un aeroporto monopolizzato da Ryanair è un aeroporto in cui i passeggeri sono semplici numeri, in cui l’assistenza ai passeggeri stessi è scarsa, in cui le politiche dominanti non sono l’assertività e la soddisfazione del cliente, ma la necessità di spennare i passeggeri facendo pagare loro i kilogrammi in più, i bagagli non pagati, i “gate bag” (bagagli a mano non “idonei”). Un aeroporto monopolizzato da Ryanair è un aeroporto in passivo, un buco nero che deve attirare soldi pubblici e/o privati per sopravvivere; è un aeroporto in cui, grazie alle regole di compagnia troppo rigide, molti disabili appartenenti alle categorie non accettate da Ryanair si ritroverebbero costretti a rivolgersi ad altri aeroporti oppure optare per altri mezzi di trasporto; è un aeroporto in cui i voli in coincidenza e il trasferimento bagagli sono impossibili, dove non c’è tutela per i passeggeri in transito, dove il libero mercato e la concorrenza non esistono. Un aeroporto del genere rimarrebbe escluso di fatto dai grandi network internazionali ed intercontinentali, essendo il proprio network limitato al semplice “point-to-point” (punto a punto, senza coincidenze) in Italia e in Europa. Senza le compagnie full service, gli immigrati e i figli di immigrati residenti in America, in Australia e in Canada come devono fare per raggiungere la Calabria? Atterrare a Fiumicino o Malpensa, passare una notte in hotel a Roma o Milano, e il giorno dopo partire da Ciampino o Bergamo, per poi ripetere l’itinerario al contrario quando ritornano a casa? Sarebbe assurdo.

Bergamo diventa una “Stocazzemburg” monopolizzata da Ryanair? L’utenza del Nord Italia può andare altrove. Lamezia Terme diventa una Stocazzemburg? I calabresi rimangono tagliati fuori dal mondo.

Sapete qual è la differenza tra lo scalo di Sant’Eufemia e quello di Orio al Serio? Il primo è centrale, baricentrico, è il più importante della sua regione e con la progressiva “ryanairizzazione” di Reggio e Crotone potrebbe essere l’unico in Calabria ad offrire servizi full service capaci di collegare la Calabria col resto del mondo. Il secondo è uno scalo secondario di “supporto” ai più importanti Linate e Malpensa, tra l’altro non molto lontano da Villafranca Veronese, è la sua ryanairizzazione, se così la vogliamo chiamare, di certo non è una grossa minaccia di isolamento per la Lombardia e i lombardi, i quali hanno tanti aeroporti tra cui scegliere.

Noi però siamo in Calabria e l’isolamento per noi è una minaccia seria. Per questo motivo, il nostro aeroporto non può diventare uno scalo monopolizzato da Ryanair.

Francesco D’Amico
Foto di Giorgio Varisco, GolfVictorSpotting.it

Pubblicità

Informazioni su lightbluemobius

The Lightblue Ribbon coordinator and founder.
Questa voce è stata pubblicata in (TLR) Francesco D'Amico, Aviazione e RPAS e contrassegnata con , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a Lamezia Terme e Bergamo: destini convergenti?

  1. Pingback: Aeroporto strategico, ma non troppo | The Lightblue Ribbon

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.