Questo articolo è uscito sul mensile il Lametino (n. 229) il 29 ottobre 2016.
Lamezia ed il web 2.0: qualcosa sembra muoversi anche in questa direzione
Buongiorno Franz, grazie per aver accettato questa intervista. Chiariamo innanzitutto un punto fondamentale: su YouTube sei conosciuta come FranzD, su Facebook hai una pagina dal nome “Tra il Glicine e il Sambuco”. C’è una qualche dicotomia nel tuo modo di essere blogger o questa alternanza rappresenta due facce della stessa medaglia?
Parto subito con il dire che hai azzeccato uno dei miei crucci fondamentali: quello di creare una mia realtà unificata e coerente. Chiarisco la questione in modo anche semplice: il progetto era, in partenza, un tutt’uno tra canale YouTube e pagina Facebook, il quale portava due diversi nomi semplicemente per una mia velleità, che appunto si è dimostrata un po’ scoordinata pur proponendo gli stessi contenuti. Per questo motivo, ad oggi, ho cambiato anche il nome alla pagina Facebook in FranzD, lasciando “Tra il Glicine e il Sambuco” come un bel ricordo del tempo passato.
Quali significati si nascondono dietro lo pseudonimo di FranzD?
Franz in primis nasce con l’esigenza di esprimere una parte di me che non si conforma solo con il mio nome di battesimo. Franz è il nome di un meraviglioso scrittore: Kafka, che ho adorato ed adoro, in particolare punto proprio sull’assurdo Kafkiano, tento sempre di reindirizzare molti dei miei comportamenti in questo senso. Ho amato da morire il libro “La Metamorfosi” il quale mi ha lasciato in eredità un modo nuovo di guardare al mondo. D sta per D’Artagnan, se vogliamo, una figura che mi ha sempre affascinata, ed anche per “Dreams”. Sogni, che non sono mai abbastanza.
Parliamo ora della tua attività di blogger: sicuramente nasci come apprezzata cosplayer. Cosa si cela dietro la possibilità di vestire un costume?
Per me la possibilità di essere un personaggio (che sia di immaginazione, o che esista sul serio) è un’esperienza particolare. Mi permette di essere quel personaggio e me stessa nel medesimo momento. Non entrerei mai nei panni di un personaggio se quest’ultimo non mi calzasse a pennello.
Una maschera aiuta nelle relazioni con gli altri cosplayer? O, talvolta, alcuni di essi vivono la cosa con eccessiva “professionalità”, tale da generare litigi?
Nelle mie varie esperienze ho potuto constatare che si ha molta più facilità nell’approcciarsi agli altri, mantengo ancora amicizie da diversi anni, sempre nate nell’ambito di fiere del fumetto ed eventi cosplay. Talvolta capita che possa nascere un po’ d’invidia tra cosplayer ed anche l’insorgere di litigi. Ma è così un po’ in tutti gli ambienti umani. Fortunatamente a me non è mai capitato.
Spiegheresti ai nostri cari lettori cos’è “l’instant cosplay?”
L’Instant Cosplay non è che un tipo diverso di fare cosplay. Solitamente per preparare il costume, imparare le movenze e tutto ciò che concerne il personaggio scelto, si impiega molto tempo, talvolta anche mesi. Con l’Instant, in base a ciò che si ha già in casa ed alla bravura/creatività della persona, si creano cosplay in pochi minuti. Insomma i cosplay dell’ultimo secondo!
Stai avendo molto successo con la pubblicazione su YouTube di video di make up. Vivi questa passione con divertimento, professionalità o entrambe le cose?
Preferisco di sicuro farlo sia con divertimento che professionalità. L’uno, nella mia visione specifica, non esclude assolutamente l’altra. Cerco sempre di sperimentare, di non lasciare attorno a me aloni di noia e pressioni di alcun genere, che non significa assolutamente abbandonare la professionalità dell’azione, ma mantenere un ritmo allegro e gioioso nell’ambito che più mi appassiona.
Pensi di riuscire a trasformare tutto ciò in un lavoro, quale youtuber professionista?
Talvolta si finisce con il pensare al lavoro come ad un qualcosa di pesante e rognoso, in realtà il lavoro può (e deve, in certi casi) essere amato; io adoro tutto quello che faccio sul web, mi rilassa e motiva la mia creatività, per cui sì, se ci fosse la possibilità non la getterei di sicuro nell’immondizia!
Ti sei ispirata a qualche youtuber in particolare? Ad esempio, Clio Make Up o Make up Delight?
Clio Makup e Giuliana MakeupDelight sono state le prime due Beauty Guru che ho iniziato a seguire, e che seguo ancora con affetto; adesso però sono orientata verso modelli un po’ diversi, come le nuove youtuber americane, anche se credo fermamente che ognuno di noi, prima o poi, debba trovare per necessità la sua strada, altrimenti si rischia di non riuscire più a creare ma solo di ricopiare.
Sei riuscita ad ottenere qualche tipo di sponsorizzazione da qualche casa farmaceutica o cosmetica? Cosa pensi delle persone pagate apposta per sponsorizzare prodotti?
Al momento non ho ottenuto alcun tipo di sponsorizzazione. Riguardo a coloro che ottengono una retribuzione per la sponsorizzazione di un prodotto penso che ci sia bisogno di trasparenza e di verità. Io sono, prima d’essere una youtuber/blogger, una consumatrice, per cui preferirei investire i miei soldi in prodotti funzionali e non in prodotti pessimi che godono solo di buona fama per via di sponsorizzazioni eventuali. Penso proprio che, se dovessi mai recensire un prodotto inviatomi per essere sponsorizzato, lo farei con la massima sincerità. Sono convinta che la credibilità di una persona vada al di là di un rossetto o di una crema.
In Calabria, ed in particolare, a Lamezia, è molto raro che qualcuno pensi di fare blogging. Tu come vivi questa situazione e quale tipo di feedback hai ricevuto finora?
È vero, nel nostro territorio è un po’ inusuale, rispetto alla grande mole di persone che lo fanno nel resto della nazione (e del pianeta), ma vivo tutto ciò con molta tranquillità e spensieratezza, l’importante è avere passione e portarla avanti come un vero e proprio stendardo. I feedback sono stati differenti e anche positivi, di questo sono molto felice, vuol dire che qualcosa ancora si riesce a trasmettere e regalare agli altri.
Come vedi le tue idee legate al concetto di arte e bellezza?
Se vogliamo riferire questi concetti all’idea che ruota attorno al Makeup posso, senza molte difficoltà, dirti che il trucco non deve essere visto solo come “abbellimento” ma anche, ed in maniera più forte dal mio punto di vista, come una forma di espressione, non più né meno di un artista che dipinge un quadro o d’un musicista che crea melodie. Il trucco è arte, lo è perché già di per sé crea un varco tra ciò che è inconscio ed il mondo esterno; questo è un potere meraviglioso che solo l’arte (in tutte le sue splendide forme) riesce a donare.
Infine, il futuro. Come ti vedi fra qualche anno, idealmente e realmente?
Questa credo sia la domanda peggiore di tutte. Sono una persona con molteplici interessi che convergono tutti in una dinamica di creatività. Spero quindi di essere, in un senso o nell’altro, una portatrice sana di colori, arte e meraviglia. Magari divenendo un Makeup-Artist a tutti gli effetti, od anche una costruttrice di navi d’argento per raggiungere i propri sogni, chi lo sa?
Paolo Leone