A Vibo Valentia, nel corso principale, l’Impero della Rosa di Art Contest
“Come Co-direttrice Artistica di Art Contest, sono sinceramente soddisfatta della risposta ottenuta con l’evento “‘800, L’Impero della rosa”. La partecipazione di artisti, scultori e poeti è stata davvero intensa e non è stato facile selezionare fra le tante opere giunte quelle da scegliere. Già nella prima giornata di apertura della manifestazione, la presenza di ospiti illustri, come lo scultore Zappino, la rappresentanza dell’Amministrazione locale, di tanti poeti e artisti dell’Accademia dei Bronzi venuti appositamente da Catanzaro per visitare le opere esposte, ci ha gratificata per l’impegno profuso. Anche nel giorno successivo, con la sfilata ottocentesca e i balli in costume che hanno riempito e rallegrato le sale di Palazzo Gagliardi, sono stati motivo di orgoglio per Art Contest e per tutti i cittadini vibonesi che hanno partecipato, non ultimo il grande Pippo Prestia, che ci ha onorato con i suoi versi. L’organizzazione dell’evento non è stata facile, ma ci è stato di conforto il Patrocinio ricevuto da Accademie Internazionali come la Universum Academy Switzerland, L’Accademia dei Bronzi di Catanzaro, Associazione italiana delle Rose e il patrocinio della città di Vibo Valentia. Abbiamo voluto dare risalto a figure dell’800 vibonese come il poeta Vincenzo Ammirà, del quale la prof.ssa Garofalo ben ne ha illustrato la vita e le opere e al quale ho dedicato per l’occasione un dipinto. Ora la Mostra dell’800 continuerà fino al 29 Dicembre per tutti coloro che amano l’Arte, la Scultura, la Poesia, che, nella meravigliosa cornice di Palazzo Gagliardi nella speranza di aver offerto alla città di Vibo e non solo, insieme al presidente Giovanni De Pascali, un evento articolato e unico”.
Il filo rosso conduttore della mostra è il secolo 800 e che unisce le varie aree dal passato al presente. C’è un gioco unico che li unisce. Ascoltiamo dalle parole di De Pascali: “gli abiti da sposa, per esempio, ripercorrono nelle caratteristiche l’abito tipico dell’Ottocento. Un ieri e oggi che ripercorre tra il classico e altre che sono contemporanee. Varietà di espressioni con filo conduttore, il secolo”. Un ritorno ai lumi e al neoclassicismo con impronti forti risorgimentali, come di fatti fu il secolo di passaggio e di mutamento con spinte al conservare.
“Il palazzo è grande, una piccola reggia di Caserta, con spazi ancora da reinventare e con dei giardini ancora in itinere di restituzione al pubblico. Sono presenti vari modelli architettonici e sale restaurate da poco e ancora non date alla visione del pubblico. Palazzo Gagliardi ha ospitato anche Giuseppe Garibaldi, dei marchesi Gagliardi, diviene punto nevralgico della Ccttà. La sala principale ha voluto ripercorrere lo stile di Chagall, il violino, il Pegaso che vola, le ballerine richiamo a Degas. Sui nudi, riprende, De Pascali, da segnalare le opere di De Luca, capolavori fatti a matita, in apparenza sembrano foto, come lei mi suggerisce, sono tanti le persone che vengono appositamente per ammirare il suo stile, innovativo e di grande talento artistico”.
L’associazione Art Contest di cui De Pascali è il presidente nasce due anni fa con l’idea di realizzare un premio. I visitatori delle mostre possono scegliere liberamente il preferito e portarlo alla vittoria. Infatti, con il biglietto d’ingresso, visitando la mostra si poteva inserire il biglietto cui era abbinato un colore nel box dell’artista di riferimento. Alessandro Vinci espone al premio internazionale Limen di Vibo Valentia ed ha vinto l’edizione 2015 di Arte Contest. Sono tanti gli artisti che hanno esposto ma abbiamo trovato accanto alla sua opera Beniamino Giannini, del quale ci colpisce non solo l’arte moderna di alcuni dipinti ma anche le strutture in bronzo realizzate, tra l’antico e il moderno. In particolare il Girasole, fiore che si modellare in tanti modi. Giannini è uno scultore nato in provincia di Vibo Valentia ed è maestro d’arte. Altro artista importante che ha presentato anche all’Expo di Milano con una maternità e un cavallo in bronzo come simbolo dell’essere libero e spensierati, la libertà. L’opera in bronzo, mediamente, nella modellazione richiede una settimana, mentre i tempi di fusione richiedono anche due mesi. La quotazione di queste opere parte dai mille agli ottomila euro: dipende dalla dimensione e dai tempi di fusione, che sono lunghi e costosi.
Questo è stato il riepilogo delle tre giornate dal 18 al 20 dicembre e che rimarrà esposta al pubblico sino al 29 prossimo:
PROGRAMMA MOSTRA EVENTO ‘800-L’IMPERO DELLA ROSA ASSOCIAZIONE CULTURALE ART CONTEST PALAZZO GAGLIARDI DI VIBO VALENTIA 18/29 DICEMBRE
VENERDI’ 18 DICEMBRE 2015: APERTURA MOSTRA CON TAGLIO DEL NASTRO DA PARTE DEL SUPEROSPITE MAESTRO MICHELE ZAPPINO, DI TUTTI GLI ARTISTI PARTECIPANTI E CON LA GRANDE INTERPRETAZIONE DELLA MUSICISTA EMANUELA STILLITANO.
SPECIALE DEDICATO A VINCENZO AMMIRA’ “IL POETA DIMENTICATO” CON RACCONTO DELLA SUA STORIA E INTERPRETAZIONE DEI VERSI AD OPERA DELLO SCRITTORE VIBONESE PIPPO PRESTIA (seguirà intervento da parte degli ospiti)
CERIMONIA DELLE MEDAGLIE D’ ONORE CONSEGNATE DALL’ASSOCIAZIONE ART CONTEST PER MERITI ARTISTICI E CULTURALI A TUTTI GLI ARTISTI IN MOSTRA A PALAZZO GAGLIARDI. SABATO 19 DICEMBRE 2015
REALE CORTEO STORICO IN COSTUME DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE GIOACCHINO MURAT DI PIZZO (partenza da Piazza Diaz di Vibo Valentia e arrivo a Palazzo Gagliardi); A SEGUIRE SFILATA DELLE DAME NOBILI CON ABITI REALIZZATI PER L’OCCASIONE DALL’INDIRIZZO MODA DELL’I.I.S DE FILIPPIS-G. PRESTIA DI VIBO VALENTIA.
INGRESSO TRIONFALE DEL REALE CORTEO STORICO A PALAZZO GAGLIARDI CON LA SIMBOLICA APERTURA DEL PORTONE D’ INGRESSO.
SPECIALE DEDICATO ALLA FIGURA DI RE GIOACCHINO MURAT CON BALLI OTTOCENTESCHI ALL’INTERNO DELLE SALE STORICHE DI PALAZZO GAGLIARDI E CHIUSURA UFFICIALE DEL BICENTENARIO MURATTIANO.
SPECIALE “IL GUSTO DI UN’EPOCA” CON LA PARTECIPAZIONE DELL’ISTITUTO ALBERGHIERO DI VIBO VALENTIA E SFIDA TRA LE MIGLIORI PASTICCERIE DEL TERRITORIO SUL DOLCE PIU’ FAMOSO DELL’ OTTOCENTO: LA TORTA SACHER; a seguire DEGUSTAZIONE APERTA AL PUBBLICO DEL DOLCE SACHER. DOMENICA 20 DICEMBRE 2015 ORE 19.00: CONCERTO DI MUSICA CON L’ESIBIZIONE DELLA NUOVA CORALE POLIFONICA DI VIBO VALENTIA E IL SOPRANO CLAUDIA ANDOLFI SU I CANTI E LE PIU’ BELLE AREE DELLA LIRICA DELL’OTTOCENTO.
Entrare in una cornice così suggestiva ha sempre il suo fascino. All’ingresso, un’opera d’arte che ritrae una Venere e si arriva in spazi eleganti tra abiti, che sono stati indossati durante una delle serate, cornici d’autore e di poesia. Tra le opere tra l’antico e il contemporaneo, e il sacro e profano, anche la musica e la storia, rievocazioni e balli ottocenteschi, le partiture avvolgono anche le stelle di natale poste lungo il tragitto a catturare lo sguardo e l’animo del visitatore. Tanta eleganza da rimanere affascinati da tutto quello splendore che rievoca l’Ottocento e pare si entri davvero nel secolo che più di tutti ha segnato la nostra penisola italica.
I maestri e i poeti selezionati sono riportati nella locandina evento, assieme ai partenariati.
Approfondimento: anche un tributo al poeta Vincenzo Ammirà
Nella rassegna 800 Impero della Rosa anche un tributo al poeta vibonese. Abbiamo intervistato uno dei protagonisti delle serate, Pippo Prestia, che lo ha visto raccontare nelle sale di Palazzo Gagliardi di Vibo Valentia. Il poeta che ci viene raccontato è un poeta della seconda metà dell’800 che ha scritto anche dei versi scabrosi, motivo per il quale è stato da parte dei Borboni anche ferocemente dileggiato. Anche lo Stato italiano ha preso le distanze, abbandonandolo come interesse.

Caterina Rizzo e un ritratto di Ammirà fatto con la tecnica dell’acquerello.
“Il suo torto era aver scritto la Ceceide, la storia di una prostituta che facendo testamento lascia le sue cose ai vari personaggi che l’hanno avuta. Poema triviale che gli costò un gran patire, e di botto, facendo dimenticare le altre sue poesie, alla luna, le tragedie importanti. La situazione d’imbarazzo che la Ceceide gli procurò, nei riguardi della legalità, subì molte vessazioni. Durante una incursione in casa sua trovarono accanto alla Ceceide il Decameron del Boccaccio. Entrambi testi di una certa scabrosità che gli costarono una vita di povertà e non di insegnamento come si auspicava”.
“È stato un grande patriota, scrisse anche di Garibaldi, componendo “In Morte di Garibaldi”. Personaggio di cultura non valorizzata per ciò che veramente sarebbe stato necessario”. Continua il suo viaggio il poeta Prestia, tra i versi di Ammirà, diventato nel tempo punto di riferimento per i suoi stessi, che riprendono il dialetto di Ammirà e lo tramandano ai posteri”. Pippo Prestia è uno dei poeti più importanti in Calabria, il più importante a Vibo Valentia e che gode di quel meritato prestigio che forse sarebbe dovuto essere concesso anche ad Ammirà, ma le circostanze e i tempi non lo permisero. Prestia è riconosciuto come uno dei poeti importanti del nostro secolo e il tramandatore del vero dialetto calabrese e del pensiero di Ammirà. Punto di riferimento importante per chi volesse approfondire sul tema… e sul dialetto calabrese, che cosa ci ha detto Prestia?
“In Calabria, come altrove, abbiamo delle differenze dialettali, ovvio. E’ solo chi è dentro la stessa regione che si accorge delle differenze lessicali, chi è forestiero tende a unificare le differenze. In un certo senso è vero che tali differenze fanno sì che del calabrese non si dia almeno una forma ufficiale anche se Vibo Valentia, a contrario di altre realtà, ha avuto la possibilità di parlare tre dialetti diversi e nella stessa città, legati a tre differenti territori e con le annesse realtà religiose che ne facevano capo. Io sono stato sempre amante dei dialetti di tutta Italia, non è difficile per me comprenderli, perché basta guardarne la radice e l’etimologia. Il dialetto è fonetico, cioè trascrivo direttamente il suono, nei dialetti che vado ad ascoltare, mentre il mio dei testi è vibonese puro sangue”.
Lucia De Cicco