Parlare di Maranello

Una visita al museo dedicato alla Ferrari

Parlare di Maranello nel modenese è parlare soprattutto del sogno di un uomo e della sua automobile, Enzo Ferrari. Ed è proprio che, lasciata via Enzo e Dino Ferrari, in fondo al viale si arriva dritti dritti al Museo della Ferrari.

lo studio di Enzo Ferrari

Noi giornalisti a Nord siamo dei professionisti, entriamo con accredito ed è anche giusto che si possa scrivere e mostrare la grandezza di un sogno, quando si avvera. Perché il descrivere il bello arricchisce anche il cronista. Essendo stanchi di cattive notizie, anche se necessarie, parliamo di una buona e di come le favole, anche per un paese di provincia, possono realizzarsi.

Entrare nel Museo della Ferrari è proprio entrare nel sogno di un grande uomo che lo ha realizzato. E nello specchiarsi degli occhi di ogni visitatore, più o meno informato e incuriosito, che la possibilità di guidare un’originale “testa rossa” d’epoca, da corsa, da rally o da passeggio, diventa possibilità. Ma, vi è scritto “non toccare” e allora il sogno diventa anche più avvincente e ti cattura. All’esterno è possibile guidare, nella cittadina, una Ferrari di ultima generazione, ma per la “modica cifra” di 80 euro, offerta da una deliziosa hostess… questo si chiama “anima del commercio”. Ma noi, come Ferrari ai piedi del suo studio blindato da vetri a teca, decidiamo di cercare un’altra opportunità nell’immaginario e che qualcuno creda in noi, proprio come successo a lui.

Sarà per questo che nel museo un giornalista può accedere con la sua valigia da cronista con accredito? Non lo so! Di certo ciò che vedo mi rimanda il senso, che tutto non deve avere per forza un costo e che anzi, a volte, i soldi si possono anche rischiare, giocandoseli a sorte in un motore rosso.

Brummmmmmmmmm! È un video, nelle Sale superiori, dove sono esposte le Ferrari da corsa, e un bambino si diverte con la sua mamma a giocare al sogno di Enzo e di suo figlio Dino, sepolti nel monumentale cimitero, a pochi passi da lì. Una coda di sognatori aspetta il loro turno, coprendo parzialmente tutti i grandi nomi dei Corridori Ferrari e gli innumerevoli trofei che su tre ripiani, uno attaccato all’altro, segnano i successi di Casa. Ci avviciniamo al “sogno”, mentre persone pervenute da ogni parte del mondo scattano foto con sullo sfondo la loro auto preferita. Preferita? Non siamo tanto certi! In quel posto c’è una magia speciale, che rende la scelta impossibile.

250 Berlinetta passo corto-1959, prima Ferrari Gran Turismo con freni a disco, la prima, competitiva per il Tour de France, design Pininfarina. E la F40 LM, leggenda pura, vettura stradale e da corsa assieme, realizzata anche in versione racing. Il sogno di Enzo Ferrari si realizza con il supporto di una banca che credette in lui, perché – lo sappiamo – il denaro lo si dà solo a chi ha già il denaro, eppure il Banco San Geminiano e San Prospero di Modena, nel 1930 gli concede il prestito, facendo affidamento sulle potenzialità del sogno. Rapporto che continua nel tempo, attestato dalle documentazioni risalenti al 1963. E nel 1980 il Banco ha una sua Filiale di fianco l’Ingresso storico di Via Abetone.

Galleria fotografica della visita al Museo Ferrari

12106935_10206778079627751_8513698450719502622_n 12066049_10206778080107763_7537542444156449837_n 12095998_10206778082267817_4390534749954176925_n 12112241_10206778081707803_3962499928602046150_n 12115858_10206778082747829_7128054916363063525_n 12079063_10206778084827881_2648375186307533326_n 12096052_10206778083387845_1645400611145514521_n 12065750_10206778085307893_4484433098080278696_n 12079327_10206778085947909_2229901049917106926_n

12168273_10206778355994660_1586944064_o

Prototipo mai finalizzato a causa di contrasti interni.

Interessante, nel percorrere il Museo è il prototipo realizzato nel 1988, dal direttore tecnico Mauro Forghieri, con telaio in alluminio. Leggera e funzionale l’auto cambiava in automatico in assetto di velocità. Ma come spesso accade, per contrasti interni, l’auto rimase allo stato sperimentale. E vi siete mai chiesti da dove provengono le macchine del futuro che hanno caratterizzato videogiochi e comics? Dal concept di Formula 1 e dall’auto 512 S – 1970. E la Supersqualo? 555F1, monoposto con vita brevissima. Si ricorda la sua migliore prestazione: la vittoria al GP di Montecarlo proprio nel 1955 con Maurice Trintignant. 4 cilindri Lampredi, portata alla cilindrata di 2497 cc.

Apre la mostra la 205 Testa Rossa del 1957 con, alle sue spalle, fiammeggianti, il cavallino rampante simbolo di Casa Ferrari.

Lucia De Cicco

Pubblicità

Informazioni su lightbluemobius

The Lightblue Ribbon coordinator and founder.
Questa voce è stata pubblicata in (Contributori Esterni) Lucia De Cicco, Sport e contrassegnata con , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.