La settimana dell’allattamento al seno e del lutto perinatale
Tornare al lavoro mentre si allatta: preoccupazioni e soluzioni da Mammechemamme. Tra arte e testimonianze attorno all’allattamento, una giornata di creatività estemporanea.
Si è tenuta, nel mese di ottobre scorso, tra arte e testimonianza la settimana dell’allattamento al seno, che ha coinvolto anche l’Associazione “Mammachemamme” non solo per l’importante informazione attorno al latte materno, ma anche con la giornata di sensibilizzazione del lutto perinatale. Responsabile dell’associazione è Cecilia Gioia, psicoterapeuta, da qualche tempo impegnata con un nutrito staff nel sensibilizzare il mondo femminile a tutto ciò che riguarda la maternità e le sue criticità.
Tanti gli artisti che hanno preso parte presso il Museo del Presente di Rende (CS) alla manifestazione e provenienti da tante parti della regione, che a modo loro hanno contribuito a rendere il messaggio visivo, oltre che con le testimonianze di tante mamme. Era importante dare immagine all’arte più bella del mondo, l’essere madre e diventare nutrimento per il proprio bambino.
Artisti provenienti da Rossano, Trebisacce, Corigliano Calabro, tanti i cosentini, ma anche qualche artista straniero, oltre Alpi e pittori, scultori, artisti della creta… tutti hanno fatto delle bellissime maternità. L’estro e l’originalità invece di due in particolare, che hanno tenuto a fare una maternità al maschile: un papà che stringe il figlio, e un altro che tiene assieme come centro, il figlio e la madre. I materiali: dall’olio alla creta, dalla pietra al legno, e poi tra gli artisti una poetessa visiva, e d’arte postale. Le magnifiche cartoline decorate dall’artista, Lucia Longo di Casole Bruzio.
Riguardo le testimonianze, come sempre ricche, e tante le mamme, che hanno paura di non arrivare oltre l’anno ad allattare il loro bebè, per via del lavoro. Problematica difficile: il lavoro e allattamento non sempre sono amici, eppure ci sono delle soluzioni, di chi ha fatto del tiralatte un compagno insostituibile per lasciare il latte a un parente, che lo somministrasse al bambino in assenza della sua nutrice. C’è stato chi aveva le lacrime agli occhi perché non poteva stare accanto al figlio, perché operatore di aiuto verso terzi, come il caso di una psicoterapeuta presente. L’associazione Mammechemamme si avvale di un nutrito gruppo di professioniste, ostetriche, psicologhe e da poche settimane anche un consulente del lavoro, che aiuta le famiglie sul fronte amministrativo. Tutte donne, e mamme che si sono incontrate lungo il bellissimo percorso che quest’associazione compie, ormai, da qualche annetto. E che in molti casi sono diventate punto di riferimento importante per le neomamme dando consigli utili, dal parto all’allattamento, alla crescita nei primissimi mesi di vita.
Presso la Casa delle Culture, si è tenuta, invece, la tavola rotonda gestita dal giornalista A. Sergi, per quanto riguarda il problema del lutto perinatale, che colpisce in Italia una famiglia su sei e, a volte, per ripetute gravidanze. “Rompiamo il silenzio”, questo il titolo dell’incontro con i giornalisti, che ha voluto fare il punto sull’accettazione del lutto, perché lo è a tutti gli effetti, di come nulla deve essere rimosso, e di come la memoria di queste vite precedenti deve essere conservata nella famiglia anche trasmessa ai figli, che sono sopravvissuti. Sono seguite una performance teatrale a cura degli attori di Scena Verticale con la drammatizzazione di un pezzo di Claudia Ravaldi, presidente di CiaoLapoOnlus e di Serena Bucca dell’Associazione cooperativa Pagliassi.
Lucia De Cicco