Continuano le frecciatine dell’asturiano della Ferrari. Quale futuro per Alonso?
Ci risiamo. Altra gara, altra dichiarazione al veleno di Fernando Alonso verso la Rossa. “E’ un miracolo se, con questa macchina, sono ancora secondo in campionato”, dice Fernando Alonso alla vigilia della gara in India che potrebbe assegnare il quarto titolo mondiale consecutivo al suo rivale, Sebastian Vettel. Sempre lo stesso Nando dice: “Fisicamente non sono mai stato così bene in tutta la mia vita” a chi lo accusa di aver un po’ mollato la presa quest’anno. La verità è che la F138 permette di guardare più indietro che avanti in classifica. Alonso infatti deve salvaguardare il secondo posto nel mondiale, visto che Raikkonen è distante solo 30 punti e insieme a Massa, tenere lontano la Mercedes dal secondo posto costruttori, staccata di solo 10 punti. Sarebbe troppo comodo dire che è stata una stagione storta per il cambio di gomme in corso. La verità è che i tecnici non hanno sviluppato la macchina nemmeno un minimo, anzi sono riusciti a peggiorarla con le novità portate gara dopo gara. Non c’è da meravigliarsi che nonostante Alonso abbia giurato amore eterno più volte alla casa di Maranello, si continui a dire in giro che l’accoppiata Mclaren-Honda dal 2015 riuscirà a portare il pilota di Oviedo a Woking. L’altra campana invece è convinta che non solo Alonso onorerà il contratto, ma lo rinnoverà anche per il dopo 2016, anno della scadenza del suo attuale contratto. Alonso sa bene che certe dichiarazioni possono mutare l’ambiente di lavoro, soprattutto se estremo com’è la formula 1 attuale. Allora se le critiche alla Rossa non sono una scusa per andarsene, non resta che una spiegazione: Nando sta mandando messaggi mirati, anzi, accuse mirate visto che non c’è niente di costruttivo nelle critiche fatte negli ultimi mesi alla squadra. E i responsabili non sono molti, il Team Principal, il Direttore Tecnico, il Capo Progettista, a volerli nominare: Stefano Domenicali, Pat Fry, Nick Tombazis. Più passa il tempo, e più quello che sembrava un semplice rafforzamento della struttura della Rossa, appare come un’autentica rivoluzione tecnica. James Allison a fianco o al posto di Fry? E’ fuori dubbio che quest’ultimo fosse direttamente responsabile della supervisione di quegli sviluppi che sulla F138 non hanno funzionato, o non erano sufficienti per il salto di qualità tanto atteso a Maranello. Che Pat Fry abbia fallito in questo compito è più che evidente. I dubbi c’erano dall’inizio su di lui..Pat Fry infatti, a Woking, si limitava a firmare i progetti come fanno Simone Resta e Fabio Montecchi per le Ferrari di oggi e domani, cioè coordinando il lavoro portato avanti da qualcun altro. E’ anche vero che tra lui e Alonso ci sono stati parecchi screzi in passato. A difesa di Tombazis, va detto che la F138 non era nata male, ha dominato infatti in Cina e in Spagna. Sul cambiamento in corsa dei pneumatici si è detto anche troppo. Con le carcasse Pirelli in acciaio, più soggette a deformazioni in gara, non è che la F138 andasse meglio delle avversarie…anzi. Semplicemente sentiva meno il problema che invece c’era sulla Red Bull a inizio stagione, cioè il disturbo dei flussi nella zona del diffusore. La verità è triste da dire ma è la seguente: La Ferrari è un carro armato, quando è tornata l’era delle astronavi Red Bull, grazie al cambio di gomme , non ha saputo adeguarsi.
Speriamo in un fine stagione degno del nome “Ferrari” e in una stagione migliore di Fernando e di Kimi Raikkonen.
Mattia Angotti